1. La collega d'ufficio (2)


    Data: 30/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Re Artù

    ... si sbagliava di grosso, colpii di nuovo “Ahh, grazie signore!” colpii ancora, ottenendo sempre lo stesso risultato, ed ancora, ancora, per poi finalmente rendendomi conto che stavo esagerando: ero sudato, il culo di Silvana era rosso per i colpi ricevuti:” Alzati troia e rivestiti, abbiamo finito, per questa sera!” Si tirò su le mutandine, si abbassò la gonna, si voltò e notai che aveva pianto, ma non alzò lo sguardo. “Vattene ora, troia, ci rivediamo domani e sii puntuale, se non vuoi subire lo stesso trattamento! Ah vieni senza slip!” “Grazie, signore” ed uscì. Mi sedetti e mi misi a pensare a quello che stavo facendo: ero capace di proseguire? Ero così dominante? Decisi di passare al sexy shop per vedere se ci fosse qualcosa che poteva interessarmi. Dopo una rapida escursione, non mi piaceva trattenermi troppo, uscii con in busta un paio di testi sui “master e sottomissioni”, un plug anale e uno slip in lattice con apertura strategica. La sera a casa mi chiusi in bagno e diedi una scorsa ai testi, poi li chiusi nella ventiquattrore dell'ufficio insieme agli altri due gadget, intanto pensai che l'ufficio non poteva essere il solo mio campo d'azione e stavo studiando come ovviare. Intanto il giorno dopo, appena arrivato, mandai ai Silvana una e-mail con le ordinavo di presentarsi immediatamente nel mo ufficio. Non vedendola arrivare, chiamai la segreteria e chiesi sue notizie, così seppi che quella mattina non si era presentata ed aveva comunicato di essere malata. Temetti ...
    ... di aver esagerato e che il bel gioco fosse già finito. La chiamai sul telefonino, feci il duro, come del resto mi si spiegava nei libretti acquistati, non mostrarsi mai né amici, né pietosi: “Troia, non devi assentarti senza il mio permesso; adesso vieni subito in ufficio e ti presenti da me!!” Sentii dall'altra parte che il respiro si faceva grosso, passò qualche secondo prima che rispondesse:”Si, grazie signore.!” Oh allora stava al gioco! Bene, bene. Dopo circa mezz'ora la vidi fare capolino sulla mia porta, con un gesto brusco le feci cenno di entrare e di chiudere la porta: prelevai gli acquisti da sotto la scrivania e le ordinai di alzare la gonna e vidi, con piacere, che aveva obbedito non indossando gli slip: rivedere il suo pube, lì mostrato senza pudore ad un semplice mio ordine me lo fece rizzare, ma sempre in quei cazzo di libri c'era scritto che l'atto sessuale fra il master e la sottomessa doveva essere solo una dimostrazione di forza del primo, e, quindi, non dovuto ad una emozione od a una volontà diversa da quella del voler sottomettere. Allora mi sforzai di non pensarci e le ordinai.” Ora indossa questi!” e le porsi gli slip: Li prese e li indossò sistemandoseli addosso con movimenti sensuali: era uno spettacolo. Le dissi di fare un giro su se stessa, erano attillatissimi e dalle aperture si vedeva la peluria del pube e, dietro, il solco del suo bellissimo culo; le porsi quindi il plug: mi guardò con aria interrogativa, non conosceva, evidentemente, l'uso ...