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Scoprire qualcosa di nuovo ( 5)
Data: 04/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: asmodeo
Marina ormai nelle mani di Aldo, il commesso del sexy shop : “per concludere la serata vi lascio la signora a vostra disposizione , prima che se ne vada” furono le sue parole e appoggiandosi al muro pigiò l’interruttore della luce. Solo la poca luce che filtrava dalla strada permetteva di delineare le figure tutte intorno a Marina inginocchiata come se aspettasse la sua esecuzione. Mi sentii picchiare la mano sulla spalla , il commesso pensai e ne ebbi la certezza quando mi prese la mano e mi passò quello che riconobbi immediatamente, il cappuccio. Neppure il tempo di realizzare che riprese:”Non trovate che sia eccitante nella semioscurità ,una schiava tutta per voi, la sua bocca pronta ad accogliere le vostre mazze”. Nessuno si muoveva .”Potrei accendere la luce …..” un attimo di silenzio sufficiente a farmi rabbrividire. Marina era li in mezzo nuda incatenata insomma una troia in tutto e per tutto pronta ad essere utilizzata ed era a volto scoperto. Accendendo la luce sarebbe stata riconosciuta dal bidello e dai suoi studenti e non osavo immaginare il seguito. “….. così è meglio?” Alzò la voce il commesso accendendo e spegnendo istantaneamente la luce. Marina mi restò impressa in quel lampo di luce, ma in quell’attimo non avrebbe mai potuto essere riconosciuta, ma mi bastò per rendermi conto dello squallore della situazione in cui ci stavamo trovando. Poi tutto precipitò. Le ombre si avvicinavano a Marina con dei risolini fino vedere l’ombra di un sesso enorme drizzarsi ...
... davanti a lei ed una frase scontata e volgare “Succhialo puttana”. Riconobbi la voce del bidello e vidi il profilo di Marina diventare tutt’uno con quella volgare immagine. Non ci potevo credere. Gli stava facendo un pompino . Immaginai solo per un attimo la sua vergogna nell’essersi abbassata a tanto per giunta con una persona che conosceva e dal quale mai avrebbe accettato neppure un appuntamento per un aperitivo. Fu una sofferenza saperla sottostare senza possibilità di fuga ad un rapporto orale con quella persona, ma peggio vederla a continuare senza ritegno fino al punto in cui l’ombra delle grosse mani dell’uomo le strinsero il capo obbligandola a non abbandonare il contatto. Marina tossì e capii che quasi sicuramente gli fosse venuto in bocca. Lei così schifiltosa che solo la sera prima aveva provato per la prima volta a prenderlo in bocca ma si era rifiutata di accogliere il mio seme ora era stata costretta ad assaggiare quello del suo bidello. Neppure il tempo di rimettersi ed un’altra ombra aspettava il suo turno. Dal vociare il primo dei suoi studenti ma non durò molto quasi un’eiaculazione precoce e lei che si staccò rapidamente evitando forse che questo le scaricasse il suo sperma in gola. Con celerità fu sostituito da un’altra ombra, il secondo studente sicuramente. “fai pure – disse il commesso – dimmi se non riesci a venirle in bocca perché dopo dovrò decidere se accendere la luce per vedere se hai fatto un disastro per terra”. Il messaggio era chiaro e terribile ...