1. Cesira, la mia nuova "sorellina"


    Data: 05/05/2021, Categorie: Incesti Autore: Francesca e Cesira, Fonte: EroticiRacconti

    Cesira e la sua famiglia vivono in una cascina a circa venti chilometri dalla città dove abito. Siamo state compagne di banco alle medie, poi lei ha dovuto interrompere la scuola e iniziare a lavorare i campi con i genitori. A vent’anni si poi è sposata ed ha avuto due bei figli: Lorenzo di diciannove anni e Marcello di ventuno. Ora – dopo che i suoi genitori sono morti – vive con il marito Carlo e i due figli sempre nella stessa cascina. Io ho fatto le scuole superiori e poi, dopo il diploma, ho iniziato a lavorare come segretaria in una ditta di rivendita d’auto. Io mi chiamo Francesca, ho avuto alcuni fidanzati, ma non ho mai voluto sposarmi. Amo troppo la mia libertà e ho sempre sentito che la vita della mogliettina non mi si confaceva. Le nostre strade si siano separate però la nostra amicizia non si è mai interrotta e con regolarità, ogni mese, vado a trovarli passando una intera giornata rigenerante in campagna. Anche il mese scorso, ho preso l’auto e mi sono recata a trovare la mia cara Cesira. L’ho trovata nella stalla mentre mungeva. Mi sono seduta a fianco a lei e abbiamo cominciato a parlare del più e del meno. Poi lei mi ha invitato a provare la mungitura. Con un po’ di titubanza e di timore mi sono messa all’opera. “Senti come sono piacevoli le mammelle delle vacche. A loro piace molto sentirsele accarezzare… Ma non così forte… Con più delicatezza, non le stai masturbando… non è mica un cazzo…” “Sei sempre la solita Cesira, non cambi mai…” Risposi ridendo. Una ...
    ... volta terminato, lei si allontanò per occuparsi di altre mansioni e io andai nell’orto e, dietro sua indicazione, con il tubo dell’acqua innaffiai per bene i vari ortaggi che già stavano mettendo i primi germogli. Dalla mia posizione vedevo anche i due ragazzi che lavorano nei campi. Mi videro e fecero ampi cenni di saluto ai quali risposi con altrettanti gesti del braccio. All’una, con la solita puntualità, tutti sono a tavola. Cesira aveva preparato un arrosto succulento che spandeva profumi intensi anche all’esterno della cascina. Il pranzo si svolse con la solita allegria e solo Carlo, al secondo bicchiere di vino, diede i primi segni di alterazione. Infatti, spesso lei si lamentava con me proprio di questo. Il marito purtroppo era ormai alcolizzato e quasi sempre era completamente ubriaco e incapace di svolgere il lavoro nei campi. Era la sua pena o “disgrazia” come la definiva lei. Poco dopo Carlo si alzò barcollante e si buttò, semi cosciente, su una poltrona e si addormentò. Anche io avevo bevuto abbastanza. La testa mi girava e una strana allegria mi faceva dire cose non sempre controllate. “Per fortuna che ci sono loro…” Disse Cesira indicando i due figli. “Ma certo… devi essere più che soddisfatta… guarda che bei ragazzi hai fatto…” Risposi e posi un braccio sulle spalle di Lorenzo. “Devi stare attenta Cesira, perché questi due bei torelli sono capaci di ingravidare chissà quante ragazze del paese…” “Hai ragione Francesca. Sono proprio belli e forti e devi stare ...
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