Abuso goduto dallo sconosciuto
Data: 06/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Toscano Passivo, Fonte: EroticiRacconti
Ero di ritorno a piedi verso casa dopo una serata trascorsa con gli amici a bere tra pub e locali, quando passando davanti alla stazione dei treni, decisi di fare una sosta veloce ad uno dei bagni pubblici per poter pisciare. Non ero molto distante da casa, ma non riuscivo più a trattenermi e siccome non avevo intenzione di urinare dietro un angolo per la strada, optai per i bagni della stazione. Entrai e una volta sui binari, mi diressi verso un bagno , probabilmente uno dei pochi aperti 24h senza troppi controlli. Mi avviai verso la ritirata e socchiusi la porta alle mie spalle, senza preoccuparmi di chiuderla con il paletto. Iniziai a pisciare per poi sentire dei passi provenire dall’esterno farsi sempre più vicini. In pochi istanti la porta alle mie spalle si aprii, girai la testa di scatto e intravidi un ragazzone cicciotto osservarmi e intento ad entrare. “Cazzo fai? È occupato!” Esclamai Il ragazzo richiuse velocemente la porta, per poi rimanere comunque all’esterno. Quando uscì dal bagno per lavarmi le mani al lavandino, il ragazzone titubante si avvicinò di nuovo per poi dirmi : “Scusami, credevo tu volessi compagnia” “Come scusa?” “Hai lasciato la porta aperta e pensavo fosse un segnale” “Segnale? Cosa stai dicendo...” “Si un segnale per farmi capire che volevi succhiarmi il cazzo!” “Ah...no mi dispiace. Volevo solo pisciare...” “Ok,allora niente, scusa ancora!” Me ne andai lasciando il ragazzo vicino alla porta di ingresso intento ad osservarmi mentre me ne stavo ...
... andando via. Mentre camminavo lentamente però, quelle parole mi fecero iniziare a pensare e soprattutto mi fecero iniziare ad eccitare e visto che era nottte, non avevo orari e era pure da tempo che non avevo un rapporto con un altro uomo, decisi di tornare indietro verso il bagno. Camminai lentamente a testa bassa, senza mai incrociare il suo sguardo, per poi entrare velocemente nel bagno, lasciando questa volta la porta socchiusa intenzionalmente. Bastarono pochi secondi e il ragazzone tornò dentro per poi aprire la porta ed entrare nella stessa ritirata dove ero io. Richiuse la porta alle sue spalle e disse : “Ci hai ripensato troietta?” “Si...” “Bene! Allora seguimi che ce ne andiamo in posto più sicuro.” “Ok...” Uscimmo dal bagno nuovamente e il ragazzone in silenzio, cercando di lasciarmi alle sue spalle per tutto il tempo, si diresse verso il sottopassaggio che portava dalla parte opposta della stazione in un parcheggio deserto e poco illuminato. Lo attraversammo tutto, per poi addentrarci in un piccolo sentiero stretto che si immergeva nella folta vegetazione. Pochi passi ed eravamo in un piccolo slargo completamente circondato da piante, alberi, cespugli e al suolo parecchia sporcizia, fatta soprattutto da fazzoletti accartocciati e bustine di profilattici usati. “Qui siamo al sicuro!” Disse il ragazzone dove nel frattempo aveva già iniziato a sganciarsi i pantaloni. Dalle mutande fece uscire il suo cazzo ancora moscio che sembrava però essere già molto grosso. Mi ...