Harem (1)
Data: 07/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio, Fonte: Annunci69
“Che stronzo che sei!”.
La voce di Pino irrompe dagli auricolari del cellulare non appena apro la conversazione. Sto correndo sul tapis roulant in palestra e per poco non inciampo quando sento il mio amico urlarmi contro.
“Pino?”, chiedo dubbioso.
“Sì, Pino, Pino! Sei la solita puttanella! Volevi tenertelo tutto per te, vero?”, incalza.
“Ma di che parli?”, chiedo con l’affanno. “Che ho fatto?”.
“Ma stai scopando? Che è sto fiatone?”, mi domanda a sua volta.
“Mi sto allenando”, rispondo. “E allora? Che c’è?”, insisto.
“Enrico mi ha detto che ti ha presentato un nuovo stallone e naturalmente tu ti sei guardato bene dal dirmelo!”.
Ci penso un attimo. “Ah, dici Hektor?”.
“Sì, proprio quello lì!”.
“Scusa, ma sono stato impegnato negli ultimi giorni. E poi non ci siamo più sentiti”.
“Certo che non ci siamo sentiti! Tu non chiami mai!”, mi rimprovera.
“Non è vero!”, urlo a mia volta, fermando il tappeto. Mi guardo intorno: ho alzato troppo il tono della voce e tutti si sono voltati a fissarmi con sguardo interrogativo. “Aspetta che esco da qua, ché ho già fatto una figura di merda!”.
“Comunque, bando alle ciance! Quando me lo porti?”.
“Dove te lo porto?”.
“A casa mia, no? Anche stasera se vuoi. Così ci divertiamo un po’”.
“Ma devo sentire se è libero. E se è ancora in Italia”.
“In Italia? Perché, di dove?”.
“E’ tedesco”.
“Ah!”, esclama basito. “Vabbè, fammi sapere”, e riaggancia. Mando subito un whatsapp ad Hektor, il quale ...
... mi risponde nel giro di pochi secondi.
Gli spiego la situazione e si dichiara subito disponibile. Inoltro il messaggio a Pino che, senza troppo entusiasmo, mi dice che ci aspetta dopo cena. Quindi, vado a fare la doccia e torno a casa.
In serata, vado a prendere il tedesco con la mia macchina e ci dirigiamo verso casa del mio amico. Quando apre la porta, Pino ha un po’ la puzza sotto al naso, anche se, non appena vede l’energumeno che mi sta accanto, ammorbidisce l’espressione del viso e gli occhi si illuminano di libidine. Credo di aver visto anche brillare della bava in un angolo della sua bocca, ma forse è stata solo la mia immaginazione.
“Accomodatevi!”, ci invita e ci porta direttamente nella sua camera da letto. Prima di entrare si sentono già dal corridoio come dei gemiti e dei respiri pesanti. Solo quando varchiamo l’uscio capisco di che si tratta. Sul letto ci sono Enzo e Seby, il primo sopra il secondo a sessantanove, ciascuno con la faccia immersa tra le chiappe dell’altro, intenti a leccarsi i rispettivi buchi del culo.
“Ah pero!”, sbotta Hektor. “Allora non siamo solo noi!”.
Guardando me, Pino fa: “Ci siamo sentiti nel pomeriggio e, quando ho detto loro quali erano i miei programmi per la serata, hanno insistito tanto per partecipare. Spero non vi dispiaccia”.
“No no! Per niente!”, aggiunge subito il tedesco, che, senza indugio alcuno, avanza verso il letto, portandosi alle terga di Enzo. Gli agguanta le chiappette pallide, le apre e si tuffa in ...