1. Harem (1)


    Data: 07/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    ... gli apre le cosce e mira col cazzo al suo buco. L’asta, già lubrificata dagli umori di Enzo, trapassa l’anellino della seconda troia e la squarta negli intestini, come è evidente dallo straziante gemito che lancia il mio amico man mano che quella minchia nerboruta lo apre. Con le gambe di Pino sulle spalle, i piedi puntati a terra e le mani appoggiate al letto, l’energumeno inizia a montare la puttanella, senza tenere in alcun conto le dimensioni sue e del suo arnese rispetto a quello del povero Pino.
    
    “Sì, così! Prendi sto cazzo, brutta vacca!”, lo insulta Hektor. “Knut me l’aveva detto che sei una grandissima puttana!”.
    
    A queste ultime parole il mio amico si irrigidisce e smette subito di gemere. “Che cosa?”, sbraita. “Ma chi cazzo sei tu?”. E poi, rivolto a me: “Ma chi cazzo è questo qua? Perché conosce Knut?”, e con un piede spinge via il tedesco, liberandosi della sua verga. Rotola sul letto e salta giù. Corre a raccogliere i suoi vestiti da terra e fa per uscire dalla stanza.
    
    “Ma dove va?”, sibila Seby ancora intrappolato tra le gambe di Enzo. “Questa è casa sua”, chiosa ingenuamente.
    
    Pino, però, non si ferma, se non quando, afferrata la maniglia della porta della camera, ha uno spasmo che gli scuote tutto il corpo. I vestiti che aveva appena raccolto cadono a terra e poi anche lui rovina in ginocchio con un tonfo spaventoso. Quindi, si china in avanti e finisce a pecorina. Inarca la schiena e le sue chiappe si schiudono. La rosellina, lucida di umori, ...
    ... inizia a spalancarsi, mentre lui trema tutto e si lamenta.
    
    “Questa me la paghi!”, rantola verso di me, digrignando i denti.
    
    In verità, non credevo che Hektor e Knut si conoscessero. Quando l’ho incontrato l’altra sera al “Vicolo” non ci ho proprio pensato. Ho creduto che il nostro vecchio amico fosse lì casualmente. E invece, a quanto pare, era stato chiamato da Hektor. O forse si sono conosciuti proprio in quella occasione. Chissà!
    
    Ora che ci penso, anch’io, allora, potrei essere stato usato! Knut sapeva, avvisato da Hektor, che sarei andato in quel locale. Voleva rincontrarmi e scoparmi di nuovo! D’altronde, il rapimento… il cappuccio in testa… le corde che mi tenevano legato al cavallo… Che stronzi!
    
    Fisso lo stallone e noto che sul volto gli si è dipinto un sorriso di soddisfazione: sia perché ha colpito Pino in un suo punto debole, sia perché gli ha provocato un principio di orgasmo anale che lo sta sconvolgendo nel profondo e gli impedisce di controllare il suo corpo. Avanza verso la troietta, portandosi dietro tutta la sua possente muscolatura, le si accovaccia dietro e la penetra di nuovo con tutta la sua verga.
    
    “Vedi che sei puttana! Lo vedi!”, gli urla contro l’energumeno, mentre gli martella ripetutamente la prostata con la sua turgida e grossa cappella.
    
    “Sì, sono una puttana!”, conferma a denti stretti, torcendo indietro il collo. “Cazzo, quanto godo!”, aggiunge poi, infilandosi una mano tra le chiappe, proprio sotto il possente uccello dello stallone, ...