1. Matilde 01-15 - in autobus


    Data: 10/05/2021, Categorie: Lesbo Autore: Alex46

    ... voglia di godere che sa di non poter essere soddisfatta.
    
    Ricordo che al momento di vestirmi scelsi un perizoma nero e sottile, collant leggero e un vestito corto a fiori.
    
    Dopo un caffè veloce ero già per strada appena in tempo per afferrare l’autobus. A Udine non c’era questo gran traffico, però ugualmente il viaggio durava circa un quarto d’ora. Appena ebbi il tempo di rilassarmi un momento, seduta accanto al finestrino, mi domandai cosa cavolo potevo aver sognato quella notte per ritrovarmi al mattino così scombussolata. Era come se, dopo quell’affanno, finalmente potendo rilassarmi, sentissi in che stato di bisogno erotico mi trovavo.
    
    E mentre vivevo quell’eccitazione abbastanza fuori luogo, il mio sguardo era posato sul lato della strada che mi scorreva accanto. Era una bella giornata, d’inizio estate. Il sole caldo faceva risaltare il verde ancora giovane degli alberi e dell’erba: un paesaggio che conoscevo bene e cui volevo bene.
    
    Ad un tratto l’autobus si fermò a uno di quei semafori che sembra che non finiscano mai. Nella pensilina era seduta una signora che avrà avuto circa 30 anni, molto bella, con i capelli lunghi e scuri che le scivolavano sulle spalle e una camicetta gialla molto scollata che lasciava facilmente indovinare un bel reggiseno nero che sorreggeva due belle tette.
    
    La donna stava evidentemente aspettando un autobus diverso dal mio, infatti non si scompose quando altre persone salirono e scesero.
    
    Con gli occhi andai a osservare più ...
    ... basso e vidi una minigonna di cotone nera che proteggeva il bordo di due collant autoreggenti.
    
    Dopo uno sguardo alle scarpe, mi soffermai sulle gambe, che teneva accavallate, e ancora provai quella strana sensazione, un’incontrollabile voglia di sesso. Perché lei era bella, sembrava anche sicura di sé, potei pensarla così appagata da suscitare voglia negli altri.
    
    Mi sorpresi ad accavallare le gambe anch’io, cercando di capire quanto fossi bagnata.
    
    Poggiando una coscia sull’altra sentivo che il collant in mezzo alle gambe era bollente e percepivo con chiarezza un clitoride che quasi pulsava da tanto cercava di spingersi al di fuori delle mie piccole labbra.
    
    Mi sentivo davvero speciale, mi eccitavo nello scoprirmi eccitata, dunque eccitante. Due gambe e una camicetta erano stati sufficienti a farmi infradiciare la figa e il perizoma.
    
    Una frazione di secondo dopo la donna alzò la gamba appoggiata, e alternò la posizione, un po’ quello che fece Sharon Stone davanti ai poliziotti nella mitica scena di Basic Instict: nel breve movimento, le gambe le si divaricarono appena quel tanto che bastava per farmi vedere le cosce bianche oltre le autoreggenti e il nero del suo slip a coprirle la figa.
    
    Fu solo un attimo, ma sentii un’ondata di calore salirmi dalle cosce che ormai stringevo sempre di più, le labbra della figa gonfie e bagnate e sopra di esse un clitoride che si contraeva alla pressione.
    
    Fu solo un attimo, ma fu sconvolgente. Sembrava davvero un piccolo evento, ...