Sei parte di me 5
Data: 13/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: valentinopiccolino, Fonte: Annunci69
... lobo dell’orecchio ed era il segnale che dovevamo andare in bagno e fargli un pompino per farlo venire una volta.
- Ore 14.00 fine della scuola e viaggio sull’autobus, in fondo, a limonarci di nascosto
- Ore 14.30 arrivo a casa sua e pranzo
- Dalle ore 15.00 alle 17.30 circa pompini, inculate, limoni, leccate, carezze e sborrate.
Nel primo periodo dell’anno trovavo tutto così assurdo ma piacevole. Poi, giunto a gennaio trovavo tutto così assurdo ma noioso. Assurdo perché non ce la facevo più: mi aspettavo una relazione basata sull’amore, il divertimento e la spensieratezza. Noioso perché avevo sempre in bocca o nel culo la stessa nerchia pelosa e scura, e sopra di me un ragazzo nudo, fisicato, peloso, che indossava lo stesso orologio e che ci metteva forza e brutalità, e non più delicatezza e goduria, come all’inizio.
Ormai era diventato un gioco, un gioco che sarebbe diventato di lì a poco un’ossessione.
Il tempo andò avanti e noi due stavamo ancora insieme. Nonostante trovavo tutto così monotono, mi piaceva ancora. Nonostante tutto, mi faceva stare bene, mi faceva godere.
Poi arrivò giugno, ero esausto. Avevo alle mie spalle 9 mesi, anzi quasi 4 anni tra alti e bassi, con la stessa identica persona. È vero, siamo cresciuti, fisicamente e mentalmente, ci siamo abbelliti, però era sempre la stessa persona. Quasi ogni giorno della mia adolescenza lo avevo passato con lui. Avevo buttato via tutto questo tempo. Ora quando scopavamo, il mio pene non si ...
... induriva neanche più. Esso, come me, era tutto molle, lasciato andare. Lui neanche lo notava. Neanche lo vedeva che sotto di lui ci stava un salsicciotto molle di 15 centimetri che faceva su e giù, avanti e indietro, destra e sinistra mentre lui mi sbatteva. Lo guardavo in faccia. Si forzava. Aveva gli occhi chiusi, le sopracciglia corrugate, il sudore gli scendeva dai corti e mossi capelli. I miei, più che orgasmi, erano sospiri di esasperazione. Non provavo più niente. Era come sbattersi un cadavere. Non c’era neanche più quel momento in cui stavamo nudi e rispettavamo i nostri corpi, come ai vecchi tempi. Ora era solo e soltanto sesso, ossessione.
Poi partii. Andai in un villaggio, ospite dai miei zii. Lorenzo non c’era. Mi sentivo libero. Sembrava strano che dopo due giorni consecutivi non lo avevo ancora preso nel culo. Dopo cinque giorni di relax e tranquillità, conobbi in piscina dei ragazzi. Era un gruppo misto di maschi e femmine dai 13 ai 18 anni. Mi unii al gruppo. Erano tutti molto simpatici. Tra questi c’era un ragazzino che aveva 13 anni, di nome Alex, che mi fissava continuamente. Era un ragazzino basso, magro, castano scuro e ricciolino, con degli occhi piccoli e color nocciola, il naso a patata e le labbra sottili sottili. Un giorno, noi due da soli, gli chiesi perché mi guardava sempre. Lui mi rispose che mi trovava attraente, che nonostante fossi un maschio, c’era qualcosa in me che muoveva qualcosa in lui. Lo guardai, gli sorrisi e, facendo il brillante, gli ...