Essere la ragazza di nick
Data: 17/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Gabrihole, Fonte: RaccontiMilu
... seguito presi dal borsello qualche salvietta umidificata per darmi una rinfrescata veloce davanti e dietro, uscii dallo scomparto e nell’antibagno, appoggiato ad un lavandino, vidi lui che mi stava aspettando. “Fatto tutto?” mi chiese con aria sorniona. “Siamo già così intimi?” gli chiesi io. “No ma mi piacerebbe diventarlo” mi rispose prontamente lui. Mi avvicinai, posai le mie mani sul suo petto e il mio pube sfacciatamente al suo, lui mi abbracciò e cominciò ad accarezzarmi il sedere, io mi lasciai fare. Rimanemmo così per un po’ mentre la gente entrava ed usciva dal bagno e, di tanto in tanto, qualche sguardo indiscreto si posava su di noi. “Lo sai che questa sera io e te finiremo per fare sesso, vero?” mi disse. “Come fai ad esserne così sicuro?” gli risposi con tono malizioso. “Perché sto per portarti a casa mia, e quando sarai nella tana del lupo non potrai più scapparmi, caro Cappuccetto Rosso”. Lo guardai per un attimo dritto negli occhi poi lo baciai sulla bocca, non se lo aspettava e subito dopo gli risposi: “lo sai che mi intriga molto questa storia in cui tu sei il lupo cattivo e io Cappuccetto Rosso?” “Allora chiuderò bene la porta per impedire al cacciatore di entrare e venire a salvarti” mi rispose lui. “Anche perché poi mi toccherebbe sdebitarmi col cacciatore, e magari non è per niente un bel manzo come te” gli risposi io guardandolo con malizia. Ci avviammo verso l’uscita del pub dopo che lui ebbe insistito per pagare il conto ci incamminammo a piedi ...
... verso casa sua. A dire la verità non ero molto tranquillo, avevo conosciuto quel ragazzo da poco più di un’ora e già stavo andando a casa con lui non solo per farmi una scopata, ma con il chiaro presupposto che avremmo fatto un gioco in cui io ero la sua preda, certo se avesse avuto cattive intenzioni ed avesse voluto farmi del male l’avrebbe fatto anche senza tirare fuori la storia di questo gioco ed inoltre, se le cose si fossero messe male, la forza e la capacità per difendermi non mi sarebbero mancate. Giunti davanti al portone di casa sua infilò la chiave senza risparmiarsi di fare una battuta su “come la infilava” e io, da scemo, lo incalzai rispondendo: “e senza nemmeno il lubrificante!”, entrammo in ascensore e una volta chiusasi la porta mi trasse a se, mi avvolse con le sue braccia e mi baciò di nuovo mentre con una mano si infilava dentro ai miei jeans arrivando ad accarezzarmi una natica, la tentazione di ricambiare afferrandogli il pacco, anche per rendermi conto di cosa mi aspettava di li a poco, era grande, ma ero la sua preda e lui era il lupo quindi decisi di non fare nulla e lasciarmi fare. La porta dell’ascensore si aprì, attraversammo il pianerottolo ed entrammo nel suo appartamento, chiudemmo la porta dietro di noi e mi disse: “prima che ti trasformi in Cappuccetto Rosso, dovremmo stabilire un po’ di regole del nostro gioco, non credi?”. Stabilimmo che se uno di noi due avesse detto la parola “rosso” ci saremmo dovuti fermare e che “giallo” sarebbe stato ...