1. Essere la ragazza di nick


    Data: 17/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gabrihole, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’avviso che il partner si stava spingendo troppo in la e mettemmo in chiaro che la parola “no” invece avrebbe solo fatto parte del gioco. Prima di cominciare gli chiesi di andare in bagno a darmi una rinfrescata e lui mi rispose che se avessi voluto avrei potuto, ma non sarebbe più stato come avermi trovato nel bosco, afferrai il senso di quello che voleva dire così mi spogliai completamente davanti a lui e lui fece lo stesso. “Che mani grandi che hai!” gli dissi recitando la parte che avevamo stabilito. “E’ per sculacciarti meglio” mi rispose, “vieni qua, stenditi sulle mie ginocchia, sei stata cattiva Cappuccetto Rosso”. Gli obbedii, mi avvicinai a lui che se ne stava seduto sul divano e mi distesi a pancia in giù sulle sue cosce, lui mi accarezzò la schiena per un attimo poi deciso, senza preavviso, mi diede una forte sculacciata. Emettei un gemito e lui mi sculacciò di nuovo, ancora più forte. “Hai mangiato tutto il contenuto del cestino, eh? Lo sai da dove uscirà adesso?” “Ma io...” “Silenzio!” gridò, e mi diede un’altra forte manata sui glutei, poi con le dita mi frugò fra le natiche e mi toccò l’ano, “uscirà di qui” mi disse, e subito dopo tentò di spingermi un dito dentro ma non ci riuscì perché non ero lubrificato e non spinse oltre il dovuto; fu quello a farmi capire che non aveva intenzione di farmi alcun male e voleva davvero che il gioco facesse divertire entrambi. Mi sculacciò un’altra decina di volte poi mi fece scendere da sopra le sue cosce, mi ordinò di ...
    ... distendermi a pancia in giù sul divano in pelle nera a tre posti, abbastanza lungo da permettermi di rimanere completamente disteso senza sporgere dai braccioli ne con la testa ne con i piedi, si allontanò un attimo poi tornò da me con un panetto di burro in mano, sapevo bene cosa ci avrebbe fatto, lo scartò, ne prese un pezzo con due dita e me lo infilò fra le natiche, massaggiò un po’ poi spinse il pezzo rimasto ancora solido dentro di me, ebbi un brivido, lui se ne accorse e mi disse: “per così poco? Cosa farai allora fra qualche istante?” Non ebbi il tempo di chiedergli cosa mi sarebbe successo, fra qualche istante, che salì sopra di me, guidò il suo cazzo contro il mio culo e lo appoggiò. “Così a pelle? Senza preservativo e senza prepararmi almeno un po’?” gli chiesi. “Sai che parole devi dire se vuoi interrompere il gioco” mi rispose, poi continuò: “sei stata cattiva Cappuccetto Rosso, io non vorrei ma devo punirti”. Capii che stava aspettando di sentire se avessi pronunciato una delle due parole di sicurezza, ci pensai un attimo e sentendo quel cazzo enorme e duro pronto ad entrarmi nel culo decisi di rispondere semplicemente: “NO!”. In quel momento, stando alle regole del nostro gioco, gli avevo appena dato il permesso di scoparmi a pelle, lui spinse deciso e provocandomi un dolore lancinante dilatò la mia carne impalandomi deciso con il suo cazzo. “Aaaaaaahhhhhh! Mi fai male, ti prego!” urlai. “Zitta, dovevi pensarci prima di attraversare il bosco da sola” mi rispose, e ...