Nel fuoco della trasgressione.
Data: 17/05/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: cuccioletto88
Il mio battesimo del fuoco della trasgressione.
Sulla liscia e linda superfice del cubo bianco, mi strizzava l’occhio, una rossa, bellissima e sexy, scarpa dal tacco slanciato, come una freccia che ti colpisce diritta al cuore, una di quelle calzature che avevo sempre immaginato ai piedi della donna ideale. Stava esposta nella vetrina di un negozio, all’interno di un centro commerciale di Vicenza. Osservandola correvo con la mente e pregustavo. Io ero lì, lavato e tirato, perfino profumato, teso come una corda di violino.
Pensavo al mio desidero di conoscere ragazze, a tutte quelle ore spese davanti al computer in cerca di risposte, quando la webcam sparava la mia immagine in rete: «Qualcuna ne rimarrà colpita?» Pensavo.
Ho sempre amato esibirmi. Fin da piccolo cercavo in ogni modo di attirare l’attenzione. Mi piace essere guardato, desiderato, ammirato, mangiato con gli occhi.
Trascorrevo così i miei pomeriggi noiosi, in attesa di una botta di vita.
Un giorno, trascinato davanti al monitor dalla solita noia e dalla voglia di conoscere una ragazza disponibile a fare amicizia, scorrevo le immagini di una videochat, finché tutti i miei ormoni di ragazzo ventiduenne, in assetto di guerra, scattarono sull’attenti quando apparve, davanti a me, il viso di una splendida coguara: una donna bionda, ricciolona, sui quarantacinque anni, decisamente ben fornita. Avete presente quelle predatrici che solitamente indossano minigonne maculate, canottiere con scollature che ...
... scoppiano e nulla lasciano alla fantasia, perfettamente a loro agio su trampoli vertiginosi, mentre a ogni passo fanno sbavare anche chi è svezzato da un pezzo? Eccola lì e, cosa davvero interessante, nemmeno tanto lontana da me: la città di provenienza evidenziata, come di consueto, a margine della finestra virtuale, indicava che si trovava a solo una trentina di chilometri di distanza.
La mia timidezza, presa a schiaffi anche dagli ormoni scaduti della prima comunione, si fece da parte e un coraggio inaspettato mi spinse da dentro i pantaloni, la salutai balbettando qualcosa in una specie di sibilo. Lei riscambiò con un sorriso, ma subito sparì dalla mia vista. Accidenti, si era scollegata.
Rimasi ossessionato tutta la sera da quella donna prosperosa e conturbante, tanto che cercai più volte di rivederla, ma senza riuscirci.
Qualche giorno dopo finalmente riapparve. Le parlai subito prima che sparisse ancora.
Una pioggia di sensazioni nuove si impadronì di me. Era diverso dall’essere di fronte a una coetanea che cerca il sesso, ma sempre corredato da doverose promesse d’amore. E poi non sai mai quando è ora di andare a rete.
Cerchi il coraggio risucchiandolo con la cannuccia dal fondo del bicchiere di gelato ormai finito, un modo per tenere gli occhi bassi, senza che nessuno si accorga della tua timidezza e poi esci con un: «Ne vuoi un altro?», mentre anche l’ultimo pelo delle gambe avrebbe voluto dire: «Me la dai?». Certo che ne vuole un altro, ma uno da ...