Alessandro
Data: 18/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: chupar, Fonte: Annunci69
... dell’acqua calda.”
Il mio respiro si era fatto più pesante e la situazione imbarazzante. Alessandro si sollevò e, girandosi verso di me, mentre si asciugava il pacco con l’asciugamano, mi chiese: “Che c’è? Sei curioso de vedemme el manganello?”
- “Se c’hai problemi, vado. Puoi sempre raderti da solo!”
Quello, con fare sicuro e con un’espressione maliziosa continuò ad asciugarsi, facendo sballottare i genitali: “Ah bello! I problemi ce l’avrai tu!”
In un attimo lasciò che l’asciugamano gli scivolasse ai piedi. Arrivato alle caviglie, sollevò la gamba destra e, lasciando penzolare il pacco, lo lanciò lontano con il piede. Accostatosi al lavello, si afferrò la base dell’uccello con la destra e, tirando la pelle, si scappucciò, iniziando a insaponare l’asta e l’inguine: “È ‘na gran bella sensazione non c’ave’ manco un pelo addosso.”
Si sedette sul bordo del wc, tenendo il cestino della spazzatura sotto il pube, e si preparò la zona. Tenendosi il pene verso il basso, si rasò dalla base fino all’ombelico. Quindi, reggendolo da un lato, passò verso l’interno e lateralmente allo scroto: “Vie’ qua! Tienimelo in alto o me taglio le palle! Me sta pure a diventa’ duro! Mica è il primo che tieni, no?”
- “Oh...che vuoi dire?”
- “Niente! E che voglio dì?”
Obbedii a quello stronzo che finalmente si era zittito un attimo, radendosi verso il basso con attenzione, partendo dall’uccello fino alla parte più bassa dello scroto. La sacca dei coglioni era abbastanza tesa, ma ...
... sicuramente meno del suo cazzo.
- “…Te volevo dì che sto serio con tua cugina ma che però Francesca dice che ha chiesto al prete e che non lo può fare.”
Divaricò al massimo le cosce, radendosi i coglioni dalla parte centrale frontale verso i lati, con grandissima attenzione – “…Ma non ce poi parla’ tu? Quella me carica, me carica…e poi nu’ me fa scarica’. C’ho na mazza da venti. Gli basta di vedella in campo che già c’hanno la bava nelle mutande. Le donne, dico. È difficile resistere.”
- “E come faccio?”
- “Finito! Mo’ sto pulito. Oh…Vale’ poi molla’! Che te se appiccicata la mano al cazzo?”
Risciacquatosi, mentre si tamponava con un asciugamano, terminò: “Niente! Allora me continuo a fotte mi’ socera. Dice che il marito non è più bono.”
- “Davvero? Mia zia?”
- “Beh, no. È la moglie di tu’ zio. È diverso. Lui è solo cornuto, è lei che è na’ baldracca!”
Riaperta l’acqua, Alessandro m’invitò a spogliarmi, mentre le sue mani avevano già sparso quella sostanza biancastra lungo tutto il suo corpo: ascelle, gambe addome.
- “Me chiama, me chiede se posso anda’, Francesca me prega e io scenno.”
Ricominciò l’attento passaggio del rasoio che, lentamente, fece sparire la dura ricrescita: “Se c'è sta mi’ socero nell’altra stanza, me fa ‘na pompa...co’ l’ingoio. Mica può sporca’ ‘a cucina!” Poi, dopo una rapida pausa di concentrazione, proseguì: “Oppure se fa chiava’ il culo a pecora sul divano. E’ un po’ sfonnata, ma sempre culo è. Dice che così tutto resta ...