1. I regali non si dimenticano mai


    Data: 30/12/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Dan86

    Era un pomeriggio tranquillo, passato come sempre davanti al computer a sbrigare pratiche; la monotonia stava rendendo noiosa anche questa giornata e non potevo fare nulla per renderla più vivace.
    
    Provai a sentire se qualcuno era interessato ad un aperitivo, poi se qualcuno volesse andare a cena fuori … ma non c’era spiraglio per cambiare la giornata.
    
    Almeno così sembrava.
    
    Squillò il cellulare e sperai fosse qualche amico che dava esito positivo, ma non era così. Un messaggio inaspettato da una persona che non avrei più creduto di sentire.
    
    L’ultima volta ci vedemmo per un regalo di Natale e un’ultima scopata. Ricordo ancora il piacere che provai nel riempirle il suo secondo canale alla faccia di quel decerebrato che si era trovata.
    
    Chissà cosa potesse volere. Andai subito a leggere preso dalla curiosità.
    
    [CIAO, COME STAI?]
    
    Con questo messaggio partì la discussione che mi riempì il pomeriggio. Ridemmo e scherzammo parlando del più e del meno, anche spiegandoci. Sapevo avevano avuto una bambina e le chiesi notizie.
    
    Non sembrava così interessata a parlarmi della sua vita privata, ma più a sapere come andava la mia. Le disse che filava tutto come allora, con gli stessi punti fermi.
    
    Rimanemmo d’accordo che appena avesse avuto la possibilità ci saremmo presi un caffè.
    
    Non la sentii per qualche giorno, cominciavo a pensare che era stato solo uno scherzo o che il compagno le avesse trovato le conversazioni su WhatsApp.
    
    Il giorno seguente arrivò un ...
    ... messaggio dove mi invitava a prendere un caffè. Andai e parlammo tanto, le mi faceva capire che non c’era speranza alcuna di avere un rapporto come lo avevamo negli anni precedenti. Questa cosa mi faceva pensare che tanta insistenza nel ripeterlo forse era per sé stessa e non per me; soprattutto legata a quella frase:
    
    “Era un anno e mezzo che pensavo di scriverti, ma non ne avevo il coraggio. Poi l’altro giorno ho pensato che al massimo non mi avresti risposto”
    
    Era quello che stava per accadere, poi pensai … perché non provarci.
    
    Preso il caffè le diedi un passaggio fino la metro, così da poter stare ancora qualche minuto insieme e prima di lasciarla andare parlammo ancora un altro po’, promettendoci di non rovinare tutto e di rivederci per un altro caffè. La salutai speranzoso.
    
    La sera stessa mi scrisse nuovamente, parlammo e ci demmo appuntamento dopo un paio di giorni. Stavolta la destinazione da me proposta era casa mia.
    
    Avremmo avuto un paio d’ore abbondanti per stare insieme e potevo provarci in ogni modo possibile. La voglia di renderlo ancora cornuto mi eccitava e esaltava.
    
    Due giorni a seguire, ci incontrammo come stabilito. Parlavamo troppo e ogni volta che provavo ad avvicinarmi, lei arretrava di scatto come se avesse paura. Eravamo stesi sullo stesso letto e cosa pensava?
    
    Mancavano quindici minuti e l’avrei dovuta portare indietro per andare a prendere la figlia al nido. Così provai il tutto per tutto e la baciai, provò a divincolarsi … ma alla ...
«123»