Firenze
Data: 22/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: TATO, Fonte: EroticiRacconti
... calze il reggicalze slip reggiseno, finte tettine, le unghie dei piedi sono sempre laccate, infilo il vestitino, mi trucco, metto il rossetto e infilo la parrucca, sono notevole, poi infilo le scarpe e presa la chiave elettronica esco. Lo chiamo per farmi dare il numero e lui mi risponde di raggiungerlo all'ultimo piano, in terrazza al bar, ho paura, e se mi scoprono, sono carina ma pur sempre un'uomo, ma ormai un po' per la paura un po' per l'eccitazione, salgo, lo raggiungo e mi fa accomodare, mi siedo e accavallo le gambe, il vestitino è corto, e si vedono i bordi delle calze, più di un maschio se ne accorge, e cominciano a squadrarmi, ad un tratto, lui è seduto davanti a mè, e mi dice, bene troietta, sfilati le mutandine e dammele, ma scherzi gli dico? e se mi vedono, poi se lo faccio, non riesco a contenere il mio pene, si potrebbe vedere, no dai non scherzare, lui mi guarda e senza problemi, chiama il cameriere, e una volta giunto al nostro tavolo, dice, mi faccia un favore, dica al mio collega, che deve togliersi le mutandine e portarle al bancone a lei, o altrimenti, tutta l'azienda saprà che è un frocio travestito, me lo farebbe come favore, e gli porse 50 euro, chiaro che rimarrà tra noi, il cameriere mi guardò, e dopo aver messo in tasca il 50 euro, mi disse di portarle a lui e se ne andò. Sudavo, ma con coraggio, mi sfilai gli slip, e mi accorsi che una tipa davanti a mè lo notò, rimase a guardare, e una volta che sollevai le gambe per sfilarle dalle scarpe, fece ...
... capolino il mio pene, lei deglutì, e poi mi fece cenno ok, come dire, ma brava, mi alzai, mi sistemai il vestitino, e andai dal cameriere, che con tutto tranquillità prese le mie mutandine e se le mise in tasca, io poi raggiunsi Mario, e poco dopo il cameriere le portò a lui, che le mise sul tavolino, a riprova della sua conquista, io abbassai gli occhi, e non li rialzai più, ad un tratto mi disse di andare in bagno, e poi di raggiungerlo in camera e mi diede il numero, chiesi perché non potessi andare nel suo bagno, ma lui si alzò e se ne andò. Mi alzai e andai al bagno delle donne, era chiaro che non potessi andare da quello dei maschi, entrai e mi diressi verso il primo bagno, vi entrai e mi chiusi dentro, ero terrorizzata, ma dopo poco mi sento bussare alla porta, chiedo chi è e la tipa mi dice che è il bagno delle donne, io esco e imbarazzata mi scuso e lei continua, e mi dice che i froci non hanno diritto a un bagno loro, e che dovevo andare dagli uomini, intanto mi infila la mano e palpa il mio cazzo, lo scrolla, lo intosta, poi col cazzo duro mi dice di andarmene altrimenti si metteva a urlare, fugii, e imbarazzatissima, mentre nascondevo il turgido cazzo, attraversavo la sala bar e mi rifugiavo in ascensore, raggiunsi il suo piano e andai a bussare alla sua camera, lui rispose e mi disse di togliere il vestitino, io ero li davanti alla sua porta, nuda, con il cazzo durissimo, e lui non apriva, gli chiesi di aprire, lo fece, un poco, mi disse di porgegli il vestitino, ...