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Il cellulare smarrito.
Data: 23/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Amolavita73
... che lei si bagnasse il meno possibile, la feci salire, e andammo via. Lascio immaginare a voi quali erano i miei pensieri in quei minuti, tanto non avrete difficoltà a farlo, ma pensate pure al peggio, per non sbagliare. Parlavo con lei, si, ma nella mia testa, la speranza di un eventuale invito a casa sua, faceva da padrona. Una cosa mi sembrò strana. Ci scambiammo i numeri di telefono, ma lei, anziché segnare il mio numero sul suo telefono, lo scisse in un pezzettino di carta. Fra me e me, per non essere indiscreto, mi limitai a pensare che forse non voleva farselo beccare da qualcuno, e quest'idea mi fece rientrare un attimo nella mia coscienza. Mi dissi:"Sicuramente ha il ragazzo. Mi sa che non si combina niente stasera". Beh, così fu. La accompagnai a casa, ci salutammo, e me ne andai via con l'amaro in bocca. Il mio istinto, nelle ore successive, mi implorava di chiamarla, ma la mia riservatezza non me lo permise. Niente, non lo feci, e cercai di non pensarci più, sarebbe stata solo un'altra illusione, e poi, potevo crearle problemi. Non è da me. Il giorno dopo, sabato, non andai in palestra, anche perché ancora dovevo digerire del tutto l'amarezza lasciatami in bocca da questo evento appena raccontato. Verso le tre di pomeriggio mi squilla il telefono. Un numero non memorizzato. Rispondo:"Pronto?" e dall'altra parte:"Ciao, sono Simona. Non trovo il mio cellulare. Puoi controllare che non mi sia caduto in macchina ieri sera?". Beh, vado a vedere, ...
... lo trovo, e la richiamo su quel numero di prima. Ci mettiamo d'accordo, in mezzo a mille scuse e mille dispiaceri da parte sua, che le avrei riportato il telefono dopo qualche ora. Ero combattuto tra la gioia di rivederla, il dispiacere (o forse la rabbia) di non poterla avere, e il forte desiderio di possederla. Cercai di calmarmi, dandomi un sacco di motivazioni, in fondo, lei, poverina, che colpa ne aveva se il mio testosterone mi aggrediva talmente tanto? Non era corretto nei suoi confronti. Non vi dico la confusione che avevo in testa.... e non solo in testa, ma anche in mezzo alle gambe. Alle sei ero sotto casa sua. Le citofono, mi apre, vado su, e vedo che non è sola. No, infatti c'era con lei un'altra ragazza che frequenta la palestra con noi. Questa vanta pure un fisico da sballo, bello come quello di Simona, ma ha circa dieci centimetri d'altezza in meno rispetto all'amica, ma una faccia molto invitante, e più o meno la stessa età. La nostra bella amica ci presenta, visto che con Valeria, in palestra, non avevo quasi mai parlato e nemmeno ci eravamo mai presentati. Continuavano a piovere abbondanti le scuse per lo smarrimento del telefono, alle quali io rispondevo sminuendo il fatto, anzi, vista la situazione, replicavo che tutto sommato questo incidente era servito per farci rivedere, e per farci conoscere con Valeria..... Poi, d'un tratto mi esplode in testa un dubbio: CHE L'ABBIA FATTO APPOSTA??? Rielaboro le fasi: il giorno prima ha preso il ...