1. Gabinetti pubblici


    Data: 23/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: marcosexy222, Fonte: Annunci69

    ... Il sapore era orripilante e per quanto cercassi di sputare fuori la saliva, di non ingoiarla, in un attimo mi impestò tutta la bocca. Poi fu il glande di Tony a prendere il suo posto, spingendomisi fin quasi in gola. La repulsione fu tale, che ebbi un conato di vomito e riuscii a sputarlo fuori, mentre la testa era in preda alle vertigini e quasi mi sentivo venire meno. Fu la voce di Val a riscuotermi:
    
    “Lecca, bastardo, lecca!”, e mi spinse la testa in avanti, facendomi riscivolare in bocca la cappella di Tony, che sospirò beato.
    
    Per fortuna, l’istinto di sopravvivenza è più forte di tutto… e per ulteriore fortuna, il
    
    nostro organismo è capace di adeguarsi anche alle situazioni più avverse. Dopo qualche minuto, il naso mi si era abituato al tanfo di pesce marcio e la lingua all'orribile sapore di quel lerciume, per cui fui in grado di continuare il lavoro con una certa scioltezza.
    
    “Visto che ti piace, frocetta? – ghignò Robby – Dai, prendi il mio, adesso.”, e mi girò la testa, togliendomi dalla bocca il cazzo di Tony e ficcandoci di forza il suo.
    
    Continuai a spompinare un po’ l’uno un po’ l’altro, finché mi accorsi ad un certo punto che Val non mi teneva più le spalle. Girai la coda dell’occhio alla mia sinistra e lo scorsi accanto a Tony, con il cazzo spianato pure lui in attesa del suo turno.
    
    Allora, visto che dovevo farlo, lasciai spontaneamente l’uccello di Robby e mi girai verso quello di Val. Onestamente, devo dire che era il più bello dei tre, ...
    ... lungo, poderoso e
    
    coronato da un glande d’un rosa tenue, che in altra occasione mi avrebbe fatto sbavare.
    
    Cominciai a lavorarlo con una certa alacrità: un cazzo è sempre un cazzo, anche se evitavo con cura di ingoiare l’acquolina amara che mi si formava in bocca mentre succhiavo e leccavo. Cercai di dare il meglio di me, sperando che godessero come maiali e alla fine mi lasciassero andare via senza troppi danni.
    
    “Ci sa fare la frocetta!”, esclamò ad un certo punto Robby, mentre gli sbocconcellavo il glande.
    
    “Alle checche piace succhiare il cazzo!”, osservò Val.
    
    “Infatti! – assentì Tony, spingendomi in bocca il suo – Bisogna solo fargli capire chi è che comanda!”
    
    I tre teppisti se la stavano godendo, come testimoniavano i loro sospiri, i loro fremiti, i loro cazzi sempre più tesi e vibranti. Erano ansiosi ormai di godere, non facevano che strapparmi la bocca dal cazzo di uno, per ficcarmici il proprio.
    
    “Non… c’è niente di meglio… di un frocio… per… oh… farti fare una pompa!”, ansimò Val, mentre gli mordicchiavo delicatamente la corona del glande.
    
    “I froci ci sanno fare col cazzo di un uomo!”, disse Robby, scansando l’uccello dell’amico e rimpiazzandolo col suo.
    
    “Solo che dovrebbero avere qualche bocca in più, porca di quella vacca impestata!”, bestemmiò Tony, impaziente che arrivasse il suo turno.
    
    Ma Robby si stava godendo il pompino e non sembrava avere intenzione di cedergli il posto.
    
    “Cazzo, Robby!”, scattò alla fine esasperato e mi afferrò la ...
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