1. Gabinetti pubblici


    Data: 23/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: marcosexy222, Fonte: Annunci69

    ... che faccia ha fatto, appena gli ho sventolato il mio sotto il naso?”
    
    “Certo che l’ho visto…”, ghignò l’altro.
    
    “Secondo me, non vede l’ora che glielo sbatto in bocca, che ne dici?”
    
    “Che è meglio accontentarlo!”, rispose Val e mi piazzò le mani sulle spalle, forzandomi in ginocchio.
    
    Con la coda dell’occhio, mi sembrò di vedere un movimento verso l’ingresso e girai la testa speranzoso, ma rimasi di sasso: sulla porta c’era un altro giovinastro a torso nudo e pantaloncini corti. Un ghigno perverso gli attraversava il volto, pure attraente.
    
    “Un bella pompa è proprio quello che ci vuole… - concordò ridacchiando – ‘Sto cazzo di caldo ti fa bollire la sbroda nelle palle!”, e si infilò una mano nella patta, per tirarselo fuori.
    
    “Vieni, Robby, abbiamo pescato un culattone a caccia di cazzi. Adesso ci divertiamo!”
    
    Erano in tre, allora, e probabilmente erano appostati nelle vicinanze. Ormai dovevo fare buon viso a cattivo gioco e sperare almeno di uscirne senza troppe ossa rotte. Decisi all'istante un piano d’azione: avrei fatto quel minimo di resistenza necessaria a fargli credere d’avermi sopraffatto, e così avrei lusingato il loro amor proprio di teppisti, ma senza offrirgli il pretesto per essere troppo violenti nei miei confronti.
    
    Cedetti, allora, alla pressione di Val sulle mie spalle e caddi in ginocchio davanti a Tony, che si avvicinò con il nerchio proteso in avanti e scappellato, con la pelle del prepuzio retratta fin quasi a metà dell’asta. Il che mi ...
    ... fece un po’ senso, per quanto fosse un bellissimo cazzo, lungo e non troppo massiccio, affusolato in punta e via via più grosso verso la base. Un cazzo adatto a inculare, mi venne stupidamente da pensare.
    
    “Apri la bocca, frocione…”, disse Val, tenendomi sempre premuto in ginocchio.
    
    Tony mi avvicinò il cazzo alle labbra e mi sentii quasi prendere dalla nausea per l’afrore acido che emanava… Gesù, ma da quanti giorni non se lo lava?, pensai. Girai la testa disgustato; ma Val me la raddrizzò con forza.
    
    “Apri la bocca, stronzo!”, mi disse, incattivito.
    
    “Va bene, va bene, ragazzi, - piagnucolai allora – ve lo succhio, ma almeno lavatelo… per piacere…”
    
    L’ultimo arrivato scoppiò a ridere sguaiatamente.
    
    “Sentitela la frocetta schizzinosa! – fece – Non gli piace l’odore del cazzo! E da quand’ in qua, eh, frocetta?”
    
    E si avvicinò, strofinandomi sulle labbra la testa viscida del suo, non meno sporco e puzzolente.
    
    “Ti piacciono le checchine profumate? – ghignò Tony, atteggiando delle smorfiette – Ma noi siamo maschi, stronzo! Senti, senti l’odore del cazzo dei maschi veri!”
    
    “Apri la bocca, frocio di merda! – scattò Robby con voce dura – Tira fuori quella cazzo di lingua e datti da fare!”
    
    Cercando di vincere la nausea, dischiusi le labbra e sfiorai con la punta della lingua una delle due cappelle maleodoranti. Credetti di morire.
    
    “Lecca!”
    
    Mi intimò Robby, premendomi sulle labbra la punta bagnata del suo cazzo. Allora mi feci forza e cominciai a lapparlo. ...
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