Il passaggio (capitoli 14 e 15)
Data: 31/12/2017,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
Capitolo 14: Inizio
Ebbi il coraggio di uscire dall’ospedale solo alcune ore dopo, il povero autista Ernesto mi aspettava in macchina da lungo tempo, ma quando salii sull’auto non diede nessun segno di essersi spazientito. Siccome io lo salutai solo e dopodiché stetti zitto per tutto il viaggio, lui rispettò il mio silenzio e ubbidiente mi portò alla villa.
Inutile descrivere la mia settimana. I primi giorni ero proprio giù di morale, mi alzavo dal letto solo per mangiare, finché le scorte non finirono. Essendo io la donna di casa mi toccò allora a metà settimana darmi una svegliata e uscire alla ricerca di alimenti e un po’di vita sociale. Quando il frigo fu finalmente pieno, mi accorsi che gli unici vestiti da donna che Andrea mi aveva lasciato erano il completo da donna delle pulizie e una tuta da ginnastica. Pure la biancheria intima era scarsa, allora raccolto tutto il coraggio necessario, mi preparai ad andare a fare shopping.
Quel mercoledì pomeriggio qualcosa si risvegliò in me. Feci tappa in un numero imprecisato di negozi, munito della carta di credito Diraci. E così feci il giorno dopo è quello dopo ancora. Al termine degli acquisti, avevo un armadio niente male. Andavo fiera della mia collezione di reggiseni e di scarpe.
Di notte dormivo nel letto matrimoniale di Andrea, per sentire il suo profumo e immaginarmi a letto con lui. Lo amavo e lo avrei amato sempre, la mia rabbia e la mia frustrazione avevano lasciato spazio ad un desiderio profondo e ...
... senza freni.
Durante le mie uscite per negozi, ebbi modo di conoscere nuove amiche, che mi invitarono il weekend ad uscire insieme. Accettando di buon grado, le invitato a passare sabato e domenica mattina alla villa, così organizzammo un festino pieno di ragazzi e alcool ai quali però decisi di astenermi.
La domenica mattina feci sbaraccare alle mie amiche, preoccupata dell’arrivo di Andrea. Recupererai allora una settimana di lavoro casalinghi in un pomeriggio, ma la sera lui non c’era ancora. Amareggiata e fiduciosa nell’indomani, mi addormentai sotto le sue coperte, vestita con autoreggenti e reggiseno in pizzo.
La mattina dopo mi svegliai presto aspettandomi di trovarlo abbracciato a me, ma ancora ero sola in una casa gigantesca. Essendo lunedì, secondo i programmi dovevo lavorare nella stanza adibita come mio ufficio, allora mi sistemai al computer. Ciò che avrei dovuto fare non era tanto difficile, ma la responsabilità era alta. In pratica il mio compito era quello di fungere da filtro tra i dirigenti e il capo, ovvero Andrea. Analizza i tutti i problemi dell’azienda e quello che non sapevo aggiustare ci pensava il boss.
Boss che né vedevo né sentivo da più di una settimana. Avevo fatto una settimana di pausa che mi era servita per sistemarmi e cominciare la mia nuova vita con meno ansia e preoccupazione. Ora però avevo bisogno e necessitavo più che mai di affetto o di qualcuno che mi poteva stare vicino. Per quanto riguardava la nuova parte di me, quella ...