1. Il passaggio (capitoli 14 e 15)


    Data: 31/12/2017, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... famiglia, un semplice cuore con la data del matrimonio dei miei genitori.
    
    Ritornai con il pensiero a lui e lo ringraziai. “Grazie” con delicatezza mi avvicinai a lui e con tutta la mia femminilità lo baciai.
    
    Fu un bacio veloce, interrotto da lui stesso, che mi fece girare dall’altra parte per permettergli di farmi indossare il suo prezioso regalo. Mentre le sue fredde dita sfioravano il mio collo il desiderio mi prese per tutto il corpo. “Sai, ho voglia di te.” Le parole mi uscirono di bocca senza nemmeno chiedermi il permesso e allora sembrai sgarbata. Ma lo sentii sorridere e rispondere: “Anch’io amore, vieni torniamo a casa.”
    
    Ripercorremmo tutto il tragitto a piedi, fermandosi a metà strada a mangiare in una pizzeria piuttosto umile ma intima. Poi rientrammo a casa sul tardi e tutta la mia stanchezza svanì, sola in presenza di Andrea.
    
    Entrai per prima in casa e mi girai aspettando che chiudesse la porta. Volevo chiedergli se potevo farmi una doccia calda, ma fui travolta da tutta la sua forza. Mi venne incontro e con passione mi baciò, io ero completamente trasportata da tale indole. Ci baciammo finché non mi ritrovai spalle al muro. Con frenesia mi tolse i vestiti, baciandomi il corpo. Dopodiché lui si svestì da solo. Allora mi sollevò contro il muro e le mie gambe si avvinghiarono attorno alla sua vita. Staccandoci dal muro salimmo le scale in quella posizione fino a raggiungere il bagno e quindi la doccia, ove vi entrammo indossando ancora la biancheria ...
    ... intima. Lui accese l’acqua e mi posò a terra, nonostante il fiatone non si fermò e continuò a baciarmi. Sentivo la sua lingua premere sulla mia e di era difficile seguire la sua velocità, le mie labbra più carnose si muovevano invece alla perfezione. Ci perdemmo in quel bacio infinito sotto l’acqua scrosciante, finché non fui io a spingerlo di forza lontano da me. Allora con perfida lentezza, mi legai i capelli mossi in una coda, poi sempre a distanza di sicurezza mi sfilai prima le mutandine e infine il reggiseno in pizzo. Attraverso lo specchio riuscivo a vedermi di profilo. Era proprio una bella visuale, i capezzoli erano turgidi e il cazzo eretto, in secondo piano rispetto al mio nuovo e splendido seno.
    
    Prima che mi potessi avvicinare a lui però, come già aveva fatto, si scaraventò con ardore verso di me, baciandomi la pelle liscia ed abbronzata e palpando il nuovo giocattolo che mi aveva aiutato ad avere. Le mie tette non mi facevano niente male, anzi cominciavo a provare piacere nel farmi toccare e possedere da lui. Quando vidi che la sua passione si stava affievolendo, ne approfittai per cambiare posizione. Toccò quindi a lui spogliarsi e non appena si calò i boxer, mi ritrovai di nuovo di fronte il suo bel cazzo duro e lungo. “Quanto mi sei mancato” pensai. Allora mi inginocchiai di fronte ad Andrea e non ebbi neanche il tempo di sistemarmi che lui mi prese la testa con forza e cominciò a muoverla su e giù lungo l’asta del suo membro. Assaporai con piacere il gusto e ...