1. Stefano, l’amico etero


    Data: 28/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: robbie1978, Fonte: Annunci69

    ... deludere”.
    
    La vista di quella scopata e soprattutto di lui che godeva come un porco mi aveva fatto eccitare parecchio, avevo il pisello bello duro. Vado dietro e lo imito. Tiro fuori il cazzo duro dai jeans, la puttana mi mette il profilattico e inizia a succhiare. Il suo è un pompino freddo e meccanico. Io sono moooolto più bravo. Chiudo gli occhi e penso a Stefano, al suo cazzo, a quanto vorrei averlo in bocca e in culo. Ogni tanto riapro gli occhi e Stefano mi fissa, con sguardo incredulo. Sborro anche io. Avvolgo il condom in un fazzoletto e lo butto dal finestrino. Salgo davanti, lato guidatore. Riaccompagniamo la prostituta dove l’avevamo caricata e ci dirigiamo a casa. “Bella scopata”, dice. “Ehi, sei stato bravo”, aggiunge. “L’abbiamo fatta godere come una maiala”. Io ho goduto ben poco, lui molto, invece.
    
    Comunque, torniamo a casa, ci spogliamo e ci mettiamo a dormire subito. Durante la notte, sento che qualche volta le sue mani mi toccano il culo. Avrà avuto il sonno agitato, boh. L’indomani mi sveglio alle 7.30 come uno straccio. Lui è già sveglio, nel letto. Ha il cazzo duro tra i boxer. Si alza dal letto e si va a fare la doccia. Poi esce e vado io. Dopo la doccia torno in camera e lo trovo a letto con soli slip addosso, slip da cui vedo un cazzo duro esplodere. Il mio cazzo si indurisce all’istante da sotto l’asciugamano e lui se ne accorge. Lo tira fuori dagli ...
    ... slip e inizia a menarselo, guardandosi l’uccello. Io mi faccio avanti, mi siedo sul letto affianco a lui. So che devo fare il primo passo e che non posso lasciarmi sfuggire l’occasione della vita. Ora o mai più. Lo prendo in bocca. E’ fresco, profumato. Lo ingoio tutto e glielo pompo. Lui geme di piacere. “Dammi il tuo”, mi dice. E facciamo un bel 69. E’ scatenato con la lingua e io faccio altrettanto. Si stacca dal mio arnese e si sdraia a gambe spalancate. Lo ripompo con tutto l’amore che gli posso dare. Voglio essere più bravo di Ludmilla. Lui me lo ficca in gola sempre di più e me la scopa come se fosse una figa bagnata. Mi manca il respiro, ma devo resistere. Lo sento ansimare a più non posso, segnale che tra poco berrò dalla sua fonte. E infatti si scarica nella mia bocca. Mi gusto tutta la sborra e vengo anche io. Gli ripulisco per bene l’uccello, non voglio staccarmene, so che non lo rivedrò mai più. Ingoio le ultime gocce di sperma, gli bacio il glande, la cappella e i coglioni. Lui si rimette gli slip addosso e si veste. Lo faccio anche io e usciamo, come se non fosse accaduto nulla, io per andare a lavoro, lui per tornarsene al paese.
    
    Di quella scopata non ne abbiamo mai più parlato. Ci siamo risentiti e ci risentiamo ancora oggi, ma quando è venuto a Roma non ha voluto dormire da me. Ho avuto, comunque, la fortuna di fare l’amore con lui e lo ricorderò per sempre.
    
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