1. Ricordi dei vent'anni


    Data: 31/05/2021, Categorie: Etero Autore: Franco 018

    ... svelto e, nel vedermi, mi chiese di dirle che ora era. Soddisfai la sua richiesta e iniziai l'avvicinamento del cacciatore alla preda. Le dissi che era molto carina e in effetti era una biondina tutte curve con un culetto da sogno e le cosce sinuose ed abbronzate dorate, occhi azzurri e bocca perfettissima:labbra carnose da pompinara, da morderle con passione. Per attirare la sua attenzione, le svelai che ero un sensitivo e già capivo quanto lei fosse interessata a me. Le dissi poi che intuivo il suo nome: Livia!. Lì lei spalancò gli occhi e mi fissò sbalordita. Le dissi poi che lei era turbata da una presenza maschile ma non potevo specificare chi la scuoteva interiormente, comunque invidiavo molto che regnava nei suoi pensieri, nei suoi sogni e, mentre parlandole mi ero avvicinato moltissimo alle sue guance ormai arrossatissime, lei iniziò a tremare ed abbassò lo sgurdo. Le presi una mano che accarezzai delicatamente e lei sospirò profondamente. Intuii che era l'attimo magico e le diedi un casto bacio sulla guancia ma lei non indietreggiò, anzi, girò la testa per fare incontrare le nostre labbra e lì ci fu un bacio storico che firmò la reciproca voglia di sentirsi ambedue una cosa sola e, lasciando il libro cadere sul prato, ci adagiammo dietro ad un cespuglio dove iniziammo a baciarci ed a far scorrere le mani l'uno sul corpo dell'altra. Le accarezzai le cosce, risalendo alla sua fighina chiusa e stretta come un'ostrica e con l'insidioso dito andavo a sentire se c'erano ...
    ... barriere naturali e c'erano sì, caspiterina! Decisi che non meritava di essere posseduta subito e su un prato dove mancava l'intimità, così le dissi che morivo dal desiderio di possederla ma volevo farlo in un luogo tranquillo per maggior piacere e pace. Le proposi di andare nuovamente all'Abbazia, ed io l'avrei seguita entrando per altro ingresso, poi l'avrei condotta nella mia cameretta dove un letto ci attendeva per dare sfogo ai nostri appetiti, fino allo sfinimento totale delle nostre energie di giovani innamorati. Lei seguì il mio piano ed in poco tempo ero a prenderla per mano e condurla in camera. Giunti lì, l'abbracciai con decisione e baciai infilandole la lingua in bocca, cosa che lei non conosceva affatto e la guidai a baciare, a prendere in mano il mio già rigidissimo cazzo che quasi scorticò con le unghie lunghe. La spogliai tutta e dopo la seguii io, la distesi sul letto e, carezzandole le gambe gliele feci allargare al massimo e mi fiondai a leccarle la fighetta che iniziò subito a colare umori bollenti, con i quali mi lubrificai la punta del cazzo che scalpitava per entrare dentro la bambolina eccitatissima anche lei. le baciai i seni, le leccai poi i lobi delle orecchie le accarezzai anche le sode natiche, poi, con delicatezza ma fermezza insieme, iniziai a penetrarla in figa sentendola vibrare di piacere e lì lei mi disse che stava avendo paura per il dolore che immaginava intensissimo ma la rassicurai che l'avrei posseduta con dolcezza, come meritava per ...