1. Ciack si gira! (il film hard.core) - seconda parte


    Data: 01/06/2021, Categorie: Etero Autore: Honeymark

    ... e lei dovette lasciarmi fare, limitandosi a sperare che il tutto sarebbe finito presto. Ma io avevo appena cominciato.
    
    Iniziai a sfilarlo per poi reinfilarlo, né più né meno di come si fa quando si monta una donna. D’altronde, a parte la differente pressione attorno al cazzo, cambia poco. Certo è che per colei che viene inculata, si tratta di ben tutt’altra cosa. Ma è quello il bello. Quando lo sfilavo lei si trovava a stringere le natiche sobbalzando, quando glielo spingevo lei si allargava come completamente sfondata da me. Iniziò presto a gemere, a godere, a lamentarsi, a implorare, a battere la mano sul letto, a muovere le gambe a scatti, a scuotere i piedi in dietro. Nulla è più bello di una donna che si agita così sotto le spinte del cazzo nel culo. E’ la più bella tortura sadomaso inventata dalla natura…
    
    - Ah… Ah… Oddio… Ahh... No… Basta… Pietà… Ahh… Basta…
    
    Fanno tutte così, le conosco. È bellissimo sentirle gemere sotto le proprie spinte e sanno perfettamente che l’unico modo per farmi smettere è l’arrivo dell’orgasmo.
    
    Ascoltai il fruscio setoso del mio grosso pene che scivolava nel suo morbido interno, perché il dominio dell’uomo sulla donna si esprime anche godendo di quei piccoli aspetti sensoriali. Aveva un’ottima presa anche se si sforzava a tenere l’ano dilatato, tanto che ad un certo punto sentii che ero lì lì per venire. Spinsi più a lungo, più lentamente ma con maggior determinazione, senza scatti e sempre a fine corsa, per godermi gli ultimi ...
    ... istanti, tenendole i polsi bloccati dietro la schiena con la mano destra e tenendomi per la nuca con la mano sinistra. La sua schiena era bella, liscia e morbida, mentre la tetta che riuscivo a vedere era grossa e gonfia. Ora che alternava la chiusura degli occhi alla massima apertura, schiacciata dalla mia prepotenza, ero pronto a venire. Lei gemette sempre più forte, agitando solo le gambe che ogni tanto avevano improvvisi scatti di riflesso al dolore e al piacere.
    
    Venni copiosamente, mentre continuavo a scivolare su e giù come se le volessi pompare oltre il retto non solo il mio sperma ma anche la mia persona.
    
    Uscii naturalmente, spinto dall’ano che voleva riprendere la sua dimensione originale e dal pene che si sgonfiava rapidamente.
    
    5. IL FORMAT.
    
    Usciti dal Carillon, Betty mi aveva accompagnato all’albergo dove feci una doccia e sistemai le mie cose in valigia. Aprii il frigo e presi una Schweppes e del ghiaccio, poi andai al mobile bar per prepararmi un gintonic. Poi scesi alla reception, feci il check-out scoprendo che mi avevano già pagato tutto. Uscii a fare un po’ di shopping, quindi tornai in albergo finché Betty non venne a prendermi per accompagnarmi a cena da Kurdess.
    
    Poco prima delle sette suonavamo alla porta di casa dei Kurdess. Ci aprì la governante, che ci fece accomodare in salotto. Poi venne Dan con la moglie.
    
    - Pier, ti presento mia moglie Jennifer.
    
    - Signora… – Le strinsi la mano chinandomi galantemente in avanti.
    
    Era una bella donna ...
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