1. Mia moglie sul mar rosso p.5 (fine)


    Data: 06/06/2021, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    Il giorno dopo Bea si vergognava; non tanto per la zoccola che era stata, e neanche per aver preso cazzi davanti e dietro da un gruppo di semisconosciuti egiziani, ma perchè non riusciva a dire di no ad Ali. Mi diceva: "Quando il suo cazzone mi struscia dentro, non capisco più niente. Potrebbe farmi fare qualunque cosa, ed in effetti l'ha fatto. Non voglio sentirmi in balia di un ragazzino cazzuto!".
    
    Infatti quella sera stemmo alla larga dall'infausto negozio, e decidemmo di trascorrere una serata tranquilla in paese. Ovviamente all'uscita del resort ci venne incontro quello spilungone di Ahmed, jeans, camicia e un sorriso che probabilmente era dovuto al rivedere quelle labbra che tanto l'avevano fatto godere. Io e Bea ci accomodiamo sul sedile posteriore e, avendo solo voglia di una seratina tranquilla, Ahmed ci accompagna in un localino marcio, solo per egiziani, dove fumiamo allegramente un paio di shisha sorseggiando the. L'atmosfera è rilassata e ci divertiamo chiacchierando tutta la sera. Quando decidiamo di tornare, senza che nessuno dicesse niente, Bea si infila nel posto del passeggero, lasciando me da solo dietro. Loro ripresero a parlare e, con una incredibile naturalezza, a toccarsi, come se fossero loro due i coniugi! Ancora una volta Bea inizia ad accarezzargli la coscia, ma adesso sapevo che non era solo la coscia. Non solo: portando i jeans questa volta, potevo chiaramente distinguere il tubo di carne che si andava allungando lungo la gamba dei pantaloni, ...
    ... e che la mia mogliettina stava percorrendo per tutta la sua lunghezza con la sua manina, sempre senza smettere di fare conversazione spicciola. Ahmed portò il taxi in una zona ai bordi della città, quasi in deserto, dove non c'era nulla, neanche una luce, e si fermò.
    
    Oramai era come se io non esistessi; loro stavano decidendo dove andare e presto, cosa fare.
    
    Bea freneticamente gli slacciava la cintura, ma con poca lucidità, così lui l'aiutò slacciandosi cintura e pantaloni e abbassandoseli fino alle caviglie. Bea gli prese subito l'enorme mazza in mano, fece per iniziare a leccarla, poi, forse ricordandosi di colpo di me, mi guardò negli occhi e mi disse: "Tesoro, non ti dispiace vero? Lo vedi che cazzo incredibile?". Come potevo darle torto? Sebbene io abbia una gran bella mazza, quella era mostodontica: era un cannone marrone drittto e duro come l'acciaio, con un largo cordone che gli correva sotto e una cappella perfetta, larga e lucida. Per riuscire ad ingoiare meglio quel palo, Bea si era messa in ginocchio sul sedile; ne approfittai per allungare una mano verso la sua passera. Scostando gli shorts gialli che indossava, trovai un vero e proprio lago. Mai l'avevo sentita così bagnata. Possibile che si fosse bagnata così in due minuti che eravamo qui? O forse era tutta la sera che pensava a quel cazzone?
    
    Comunque fu subito evidente che questa volta Ahmed non avrebbe lasciato a lei condurre il gioco. La fece scendere dal taxi, le tolse i pantaloncini e il perizoma ...
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