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Federica 27
Data: 06/06/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69
Iniziai a copiare i numeri di serie sul computer ma la pallona che avevo nel culo era una fonte di distrazione enorme. Da quando avevo succhiato il mio primo uccello pochi giorni prima, avevo già avuto una quantità di esperienze incredibili, ero stata seviziata in continuazione da una quantità impressionante di piselloni e, per quanto mi fosse piaciuto da morire, ero sempre stata quasi obbligata a farlo; adesso mi trovavo in una situazione nuova per me: volevo un cazzo a tutti i costi e mi veniva negato, l’avevo provata un po’ quando Gino mi impediva di succhiargli la cappellona ma adesso era molto peggio. Le cosce mi bruciavano dallo sforzo di alzarmi e risedermi per sentire la sfera allargarmi le pareti del culo nel tentativo di placare il desiderio pazzesco di essere inculata dal primo che fosse arrivato o magari dal cazzone di Rocco che intanto mi guardava sornione consapevole della mia frustrazione. Improvvisamente mi resi conto del signore che mi chiedeva la ricevuta e che probabilmente era da qualche minuto che mi guardava mentre io ero persa nel mondo degli uccelloni che mi comparivano davanti alla testa. “mi scusi, mi ero distratta un attimo gliela faccio subito…..” “faccia con calma…è un piacere guardarla…..” “(se sapesse cosa ho nel culo……mi scopi.. mi sculacci… voglio affogare nello sperma)” questo era il turpiloquio che avevo in testa e invece “grazie……..” fu quello che riuscii a dire arrossendo non tanto per il complimento ma ...
... per i miei pensieri lubrici. Adesso dovevo alzarmi per andare alla stampante che era sulla scrivania accanto a prendere la ricevuta, quindi mi sollevai dalla sedia sentendo il buco allargarsi al massimo mentre mi alzavo e, reprimendo un gemito, mi alzai accompagnando la sedia sotto la scrivania per non rischiare che si notasse quello che c’era avvitato (e che era stato finora nel mio culetto). Tutta l’operazione la feci senza mollare lo sguardo del cliente che mi stava mangiando con gli occhi e perfino quando mi girai e mi chinai a prendere la ricevuta tenendo le gambe dritte e scoprendo sicuramente anche una buona parte di sederino, voltai la testa per guardarlo e lo vidi deglutire a vuoto mentre il davanti dei suoi pantaloni mostrava senza ombra di dubbio il suo apprezzamento. Il mio cervello continuava con i pensieri sconci (la prego mi violenti qui sulla scrivania e chiami anche i suoi amici, mi faccia assaggiare il suo uccello la prego…) mentre col sorriso stampato mi atteggiavo a segretaria modello. Nel consegnargli la ricevuta riuscii a spostare la sedia con la gamba e a sedermi di nuovo sulla pallona così che, mentre mi dilatavo repentinamente le pareti del culetto, gli sussurrai un: “buona giornata” con una voce talmente rauca da mandarlo a casa sicuramente stravolto. Ma invece a casa non ci andava!!! Rimaneva lì imperterrito fissandomi come se potesse sentire le parole: ”mi sbatta sulla scrivania e mi violenti…” che rimbombavano nella mia ...