1. Giallo


    Data: 08/06/2021, Categorie: Etero Autore: Paoletta80, Fonte: EroticiRacconti

    ... lingua scivolare sul seno, la bocca scendere e sparire tra le mie cosce. Vedo i tuoi occhi scintillare e poi chiudersi, mentre sono io a muovermi tra le tue. Sento le mani stringere forte i miei fianchi quando ti cavalco, le vedo e le sento ancora divaricare i glutei e tentare di spingere il tuo sesso dove non voglio, non perché sia questo ciò che desideri realmente, ma perché esigi da me tutto, vuoi la certezza che io sia solo tua, avere ciò che nessun altro può. Vuoi conferme al tuo ego smisurato, come se io potessi essere di qualcun'altro, ormai. Senza neanche accorgermene, istintivamente, come sempre mi accade quando si tratta di te, la mano vaga sul mio corpo. La schiena si inarca e il seno fa capolino dall'acqua, i capezzoli vogliono attenzione, il ventre anche. Mi tocco leggera, mi sfioro senza fretta, lascio che l'asticella del piacere salga e la lascio così, senza superarla, perché so che tra poco ti avrò. Sarai tu a farmi godere, colmandomi di te. Il disco è terminato da un pezzo, le mie mani non smettono di muoversi sulla pelle però, sono imbambolata, persa nel mio mondo. Il sibilo e lo scatto della porta mi riportano nel mondo reale, ad una velocità troppo alta, riacquisto la lucidità mentale necessaria a capire che non puoi essere tu, è troppo presto. La vasca è a vista nella stanza, non posso nascondermi in nessun posto! Riprendo a respirare: sei proprio tu invece. Devo aver confuso io l'orario di arrivo, pensando fosse quello di partenza. Meglio così, ...
    ... quattordici ore. Solo per noi. Mi cerchi con gli occhi subito, e mi scorgi qui, sorpreso di trovarmi già a mio agio. Ti sorrido, lasciando trasparire l'emozione nel rivederti, il mio viso, almeno quello, non ha mai saputo mentire. Poggi il bagaglio a terra, sistemi la giacca appendendola con cura, un lieve disappunto piega il tuo labbro, guardando il mio disordine che ha già invaso la stanza, così in contrasto con il tuo ordine ferreo. Ma è solo un attimo, il viso si distende subito e vieni da me, prendendo un telo, ti avvicini al bordo, fino a toccarlo con le ginocchia. Mi sollevo nella vasca, in piedi, nuda e gocciolante, mi lascio avvolgere da te. Nessuno dei due proferisce parola. Tu che vivi di queste, logorroico nel tuo lavoro come nessuno, non apri le labbra, mi parli con lo sguardo, come hai sempre fatto, con quegli occhi celesti che stanno riprendendo lucentezza immergendosi nel nero dei miei. Il corpo e la mente vengono sequestrati, espropriati dall'istinto che ci porta ad agire prima di parlare, agire prima di poter anche solo pensare. Mi doni l'unica cosa alla francese che mi piace: il tuo bacio. Le lingue si accarezzano, le labbra vengono morse, la saliva si mescola e le tue mani, tamponano sulla pelle per asciugarla. Ti stringo la schiena, una tua mano scende a tergermi sul ventre, la muovi sul telo lasciandolo sfregare, poi lo abbandoni a terra, tornando immediatamente tra le mie cosce. Mi tocchi, mi sfiori, mi apri, senti che non mi stai asciugando, mi bagni. Te ne ...