1. Nessuno agli esami, nessuno alla laurea


    Data: 14/06/2021, Categorie: Etero Autore: DonnaCamaleonte, Fonte: RaccontiMilu

    ... commissione entrasse, ma l�idea che qualcuno potesse scoprirci mi eccitava e mi terrorizzava ancora di più. Non avevo la minima idea di quello che sarebbe accaduto; ma Andrea mi sembrava così sicuro di se� che non potei fare altro che seguirlo e abbandonarmi all�istinto. Chiuse la porta dietro di se e fece scattare il chiavistello: se anche qualcuno avesse avuto le chiavi per entrare non avrebbe potuto farlo.Tenendomi per mano, mi condusse davanti a quello che sarebbe stato, di lì a poco, il banco dove la commissione si sarebbe accomodata. Mi prese per i fianchi e mi fece sedere. Si avvicinò a me e come un lupo famelico mi ritrovai le sue mani addosso. Mi tolse la giacca in un lampo, che lasciai cadere a terra insieme alla camicetta che oramai mi sembrava solo un peso. Volevo le sue mani sul mio seno, volevo la sua bocca ovunque sul mio corpo. Andrea sembrava perfettamente a suo agio in quella situazione che a me pareva invece paradossale: stavo facendo sesso nell�aula magna della mia università con uno sconosciuto. Per la prima volta il senso di libertà che provai fu più forte di tutto il resto e mi lasciai andare. Decisi di baciare quelle labbra che avevo desiderato dal primo momento. Infilai la mia lingua nella sua bocca: volevo che sentisse il mio sapore, il mio desiderio. Le sue mani slacciarono con agilità il reggiseno, liberando le mie tette sode e già turgide. Le sue mani le sfioravano, le toccavano, le stringevano. Aderivano come uno stampo sulla pelle fredda e ...
    ... completamente in suo potere. Provai allora a togliere la giacca anche a lui ma mi bloccò: �mia cara�. Ho una regola�. Prima le Signore�� . E capii che la prima a beneficiare di quel trattamento sarei stata io. Così mi abbandonai completamente a lui� Prese a baciare il mio seno succhiando con avidità e impossessandosi di ogni brivido che il mio corpo sospirava. Scese sulla pancia, sull�addome, sull�ombelico, sul quale indugiò qualche istante, prima di aprire, solo con le labbra, il bottone dei miei pantaloni. Sentì il mio sospiro, rendendosi conto di quanto fossi eccitata e di quanto desiderassi la sua attenzione sulla mia intimità. Mi tolse le scarpe con fare sicuro e lasciò scivolare a terra i pantaloni, accorgendosi che indossavo calze autoreggenti e un perizoma molto carino, di pizzo bianco. Istintivamente allargai le gambe nella sua direzione, ma lui le prese e le appoggiò entrambe sulla scrivania, facendomi distendere. Guardavo il soffitto dell�aula magna, mentre Andrea, salito sulla scrivania anche lui, lentamente dischiuse le mie cosce risalendo con la sua lingua lungo tutta la lunghezza dei miei polpacci, ginocchia, cosce, anche. Eccola la sua lingua vicina al pizzo, ecco che si fece strada scostando con eleganza la stoffa per scoprire una fighetta ben curata, grondante di umori e molto, molto desiderosa delle attenzioni del mio collega. La sua lingua ci sapeva fare senza la minima esitazione. Lo sentii muoversi sulle grandi labbra con colpi leggeri e prolungati, quasi a ...