I primi venticinque anni
Data: 14/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: fiordinorma
... battere ciglio. Mi rinnovai l'intero guardaroba con capi firmati, perfino l'intimo.., voilà mutandina di raso da trecentomila lire, reggiseni, guepiere, calze scarpe e una pelliccia di visone. Spesso la sera mi portava fuori con lui, ci teneva che la donna a suo fianco fosse ben vestita e curata. Un sabato sera mi portò sul lago di Como, ad un ricevimento, in una lussuosa villa' piena di persone importanti. Indossai un vestito rosso firmato Armani, lungo fino alle caviglie, scarpe nere con tacchi altissimi, sotto, me lo chiese espressamente lui, misi un prezioso reggicalze traforato di pizzo nero, con le calze velate impalpabili, una mutandina nera di raso trasparente e il reggiseno a tono, sopra la pelliccia di visone che mi aveva regalato. Stavo fin troppo bene, sembravo un'altra così elegante, mi piacevo e confesso che mi si inumidì la passerina nell'essere così contenta di trovarmi lì. Mi presentò a persone importanti, giovani e vecchi, poi mi lasciò sola mentre lui parlottava di affari con dei signori, nel frattempo mi veniva offerto calici di champagne e tartine al caviale. Si rifece vivo per un pò insieme a un distinto signore molto più giovane di lui, il quale mi invitò a ballare, che charme...! foulard al collo sopra il bavero dello smoking, una scia di profumo maschile che si mescolava con il mio, mi si mise col capo sulla mia spalla tenendomi ai fianchi senza premere troppo. Mi sussurrava all'orecchio cose ovvie ma toccanti, insomma mi corteggiava con garbo e ...
... tenacia, essendo lì in compagnia del cummenda non diedi spago al suo filtrare, e dopo un pò con la scusa di andare in bagno lo mollai. Bagni distinti per donne e uomini, non solo ma personali e più di uno, entrai non per fare pipì, per riassettarmi il trucco, di fronte alla grande specchiera, poggiata sul lavandino di pregiata ceramica, mi sciacquai le mani, dopo mi passai un filo di rossetto sulle labbra. Intenta a perfezionarmi le labbra, sento aprire la porta, dallo specchio vedo..., è lui il corteggiatore, mi guarda e si ferma, aspetta la mia reazione, non mi muovo e non dico niente fissandolo dallo specchio, lui chiude la porta a chiave e con passo felpato si avvicina. Mi stà dietro, quasi toccandomi, poi mi sussurra all'orecchio: sei fantastica, bellissima, sono davvero fortunato a bearmi della tua presenza, mi tocca ai fianchi, io non sò che fare..., l'uomo mi piace e ci starei pure, ma non sò come potrà finire.., il commendatore, potrebbe...! Più audace e seduttivo mi palpa delicatamente il culo, dicendomi che raramente ne aveva toccato uno così bello e armonioso come il mio. Mi lusinga, sono impacciata, poggio le mani sul bordo del lavandino, gli offro il collo e mi tempesta di piccoli e succosi bacetti, il sangue nelle vene scorre a mille all'ora, resto immobile sentendomi il caldo e profumato alito dentro il lobo dell'orecchio. Mi alza la veste lentamente, insinua la mano tra le cosce e mi carezza con abilità l'interno fino a sfiorare l'inguine, ma è il mio culo ...