Una calda sera d'estate
Data: 16/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: ontrawel
... avrebbeavuto bisogno d’essere strizzata.
"Oh scusami, parlando mi è sfuggita, avresti dovuto svoltare a destra, io abito là"
"Beh…" dico io, "A questo punto potremmo fare un giretto in attesa che smetta di piovere"
"Come vuoi" risponde lei, "Mi dispiace solo tu sia costretto a tenere la camicia inzuppata" nel frattempo fatte le conoscenze, il tono era diventato più confidenziale. Ripartiamo e fatte qualche centinaia di metri, passiamo davanti al grande parcheggio di un centro commerciale, semi deserto eccetto qualche auto ferma qua e là, evidentemente qualche coppia clandestina che si è data appuntamento, oppure qualcuno appartato lontano da occhi indiscreti.
" Ti dispiace se mi fermo?" propongo, "Così possiamo chiacchierare in maniera più rilassante" . Ad un suo assenso entro nel parcheggio e arresto l’auto in un punto poco illuminato e a distanza debita da altre autovetture. Mentre gli scrosci proseguono imperterriti sul tetto della macchina, mi giro verso di lei, per averla di fronte e con piacevole stupore la vedo sfilarsi i sandali e, rivolta verso di me, raccogliere le gambe sul sedile, nella classica posizione prettamente femminile
"Mi sono messa comoda" mi dice con un sorriso.
" Se vuoi rilassarti meglio puoi appoggiarti sulle mie gambe" Dicendolo quasi come battuta, dubitando fortemente che il mio invito, alquanto interessato per la verità, venisse accolto.
"Non dirmi che ci stai provando eh" con una risatina maliziosa e con mia grande sorpresa ...
... la vedo ruotare il bacino ed accomodarsi sul mio grembo, con le gambe piegate , i piedi sul sedile del passeggero e le cosce bene in vista grazie alla forza di gravità che ha fatto scivola fin quasi all’inguine la gonna.
Inutile sottolineare che era un panorama veramente molto piacevole. A questo punto incoraggiato dal suo atteggiamento molto disponibile, tralascio i convenevoli e mentre i nostri sguardi si incrociano, in silenzio inizio a sfiorarle con la punta delle dita il collo, le guance, le labbra, mentre lei smette di guardarmi, gli occhi chiusi e la lingua che facapolino per lambire il dito che le sfiora la bocca.
Sento accelerare il suo respiro, vedo distintamente, traverso il sottile tessuto della canotta, i capezzoli ergersi in maniera prepotente, quasi a reclamare la mia attenzione.Con l'altra mano comincio a tracciare dei circoli attorno ai capezzoli, sento e apprezzo il loro turgore sotto le dita, li tengo tra i polpastrelli,li stringo delicatamente ma in maniera decisa. Percepisco dal suo ansare, il piacere che la sta pervadendo, afferra la mano che le sta sfiorando la bocca e introduce un altro dito tra le labbra, succhiando e leccando come se invece delle dita, in bocca avesse un glande gonfio, dischiude lggermente le gambe, quel tanto che basta per scoprire un paio di ridotte mutandine candide.
Sento il cazzo ergersi prepotente, benchè imprigionato nei boxer e nei pantaloni, la faccio sollevare leggermente tenendola appoggiata tra il mio braccio e la ...