1. LETTERE DAL LAGO DI BLED


    Data: 17/06/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Dunklenacht

    ... oltre di mille anni, eppure non ne dimostrate più di venti!Forse, mi dissi, egli mi aveva mentito a proposito di quella gran parata, ma era stato soltanto per corteggiarmi. In quel mentre, il buon vegliardo m'indicò col suo bastone i cavalli bianchi, che all'improvviso erano apparsi nel bel mezzo di quella festosa manifestazione.- Guardate, guardate come corrono! E sentite le trombe, come squillano! - mi gridò.Mi voltai, per guardare; allora, fu come se il vecchio cercasse di giocare con i miei capelli, per godere del mio affetto. Io lo lasciai fare, perché mi sembrava povero e bisognoso d'amore. Quando mi volsi nuovamente a lui, era scomparso.Vi saluto e vi bacio.La vostra appassionata,MUSA DELL'AUTUNNO.Bled, 5 novembre 1874.Mio caro Victor,tutti i monti, le valli, i laghi, i fiumi ed i villaggi di questo Impero d'Austria ed Ungheria non basterebbero a contenere l'immenso affetto che ho per voi. Vi amo, ve lo scrissi già mille volte e ve lo ripetevo anche allora, mentre passeggiavo nella luce crepuscolare dell'autunno sotto i faggi dalle tremule foglie dorate e mi accingevo a raggiungere l'imbarcadero.Due barcaioli mi salutarono di lontano, fischiando e facendo dei cenni con le loro mani tozze, abituate ai remi ed alle fatiche della voga.- Signorina, dove volete andare? - mi dissero, allorché m'appressai a loro e chiesi d'imbarcarmi.- All'isolotto, dove c'&egrave la chiesa dedicata alla Vergine Assunta! - risposi.Salii su quella barca da lago, tutta di legno e, a poco a ...
    ... poco, lasciammo la riva ricoperta di cespugli autunnali, alberi dalle caduche foglie e desolate panchine, ammantate di muschio. Il campanile della chiesa che avevo nominato poco prima si disegnava all'orizzonte nelle luci dorate di quell'aurora, che oramai cedevano il passo al nuovo giorno. E fu proprio nel bel mezzo di quei bagliori autunnali, che sull'acqua sembravano d'oro zecchino, come forgiati e modellati da gioiellieri d'altri tempi, che m'apparve più da vicino l'isola del lago, mentre ci avvicinavamo ad essa. Per non tremare di freddo, rimanevo avvolta nella coperta che, gentilmente, uno dei rematori mi aveva adagiato sul corpo, mentre rimanevo distesa sul fondo di quella barca.In mezzo ai pochi tetti dell'isolotto ed al suo fogliame, anch'esso dipinto di novembre, vidi spuntare dei lampioni, che brillavano a propria volta di luce evanescente, al pari del sole, che già scintillava sulle acque: erano i lumi dell'autunno.Poi, quasi all'improvviso, m'accorsi che i barcaioli intonavano un canto affettuoso, che parlava d'amori e di ricordi; che melodia, che voci! Non v'era altro accompagnamento, oltre al rumore dei remi di legno, che si tuffavano nell'acqua, a quella sorta di brezza mattutina, il cui bruire non era comparabile ai canti di mille fisarmoniche. Tutt'intorno a quel paesaggio, s'ergevano le cime maestose di monti lontani, già innevati, ma ciò che più mi rapiva era quella canzone d'innamorati, intonata al vento, da due lupi di lago, sì: tali erano quegli uomini ...