1. Un debole per suo padre


    Data: 17/06/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Emanuele, Fonte: EroticiRacconti

    ... erezione e.. Aspetta, lui anche! Sarà stato per il rilassamento momentaneo. Si alzò e: "Vuoi un bicchiere di Montenegro?" "Si, grazie! Volentieri." Si spostò e si piazzò dietro di me, dov'era la dispensa degli alcolici. Versò un bicchiere e me lo porse dalla destra. Mi sfiorò la spalla con il suo pacco. Ebbi un sussulto e lui se ne accorse. Poggiò il bicchiere e disse "Prego.” Bevvi il Montenegro tutto in d’un sorso. Non capivo bene la situazione. Ero un po' stordito. Tornò dietro di me e mi poggiò le mani sulle spalle. Ero completamente nel panico. Quelle mani grandi e callose che avevo sempre desiderato mi stavano toccando. Prese a massaggiarmi le spalle. Io ero zitto e in balia di quei movimenti. Sentì che si piegò per avvicinare la sua bocca al mio orecchio: "Io lo so che mi vuoi. So come mi hai guardato per tutti questi anni." Ebbi un capogiro. Girai leggermente il volto per guardarlo. Vederlo così vicino mi creava una sensazione di calore ed eccitazione assurda. "Prenditi ciò che hai sempre voluto." e si piazzò di nuovo alla mia destra. Allungai la mano e cominciai a toccargli quel frutto proibito che avevo sempre sognato. Io ero seduto e lui in piedi con il bacino in avanti. Non capivo bene cosa stesse succedendo e non avevo più il controllo del mio corpo. Presi a massaggiarglielo con cura. Lui mise una mano sulla mia nuca e mi spinse delicatamente la faccia dentro quello cuscinetto, non più morbido ormai. A quel punto persi il controllo. Leccai tutti pantaloncini e ...
    ... respirai quell'odore di maschio e di urina che caratterizzava la fine di un faticoso turno di lavoro. Abbassai i pantaloni, successivamente le mutande. Avevo davanti un cazzo meraviglioso: largo, non eccessivamente lungo, eretto, con una testa voluminosa e grondante di umori. "Prendilo tutto.” Presi a divorare quella carne come se stessi morendo di fame. Mi teneva la testa con due mani mentre lavoravo con cura il suo pene. Ad un certo punto mi tenne fermo e cominciò a scoparmi la gola. Quel pisello in bocca era una favola. Con voce cavernosa mugugnò: "Mmmhhh.. Bravissimo. Di chi sei tu, eh? Di chi cazzo sei adesso?!" Mi sputò sul volto e prese a picchiarmi con il cazzo. Io sembravo una cagna che leccava tutto. Gli baciai i testicoli sudati e pelosi. Avevo il fiatone. "Alzati." Mi fece sedere sul tavolo, mi allargò le gambe e si avvicinò, baciandomi come solo un uomo sa fare: mi leccò le labbra, il collo, mi penetrò l'orecchio con la lingua e infine mi aprì la bocca e mi sputò dentro. Stavo impazzendo. Mi sentivo in dovere di adempiere ai miei doveri e a soddisfare le esigenze animali del suo corpo. Successivamente mi prese in braccio e mi lanciò sul divano a isola che avevano in salotto. Mi sbottonò i pantaloni e mi tolse via tutto d’un colpo. Avevo soltanto la maglietta addosso. "Apri le gambe e fammi vedere” disse schiaffeggiandomi la coscia. Tenni le gambe sollevate e aperte mentre lui era impegnato a leccarmi il buco con una foga bestiale, tra mugugni e sputi. Un secondo ...