Eccentrica Alessandra
Data: 02/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Golem
... avrebbe usato per distruggerla. Il suo trucco aveva ingannato tutti, tra i miei amici, tutti tranne me.Fermi, aspettate, o sventurati lettori, lungi da me è la volontà di farvi credere che io sia un eccezionale detective, un grande psicologo in grado di leggere la mente degli esseri umani. No, non è per questo che avevo scoperto il gioco di Alessandra ma per un motivo molto più semplice, sebbene meno narrativo. Io, per mia sfortuna, ero e sono esattamente come lei: una persona che si è vestita con abiti di un altra, per nascondere ciò che agli altri non vuole mostrare.Sapevo quindi che Alessandra nascondeva qualcosa ma non sapevo cosa fosse, almeno non fino ad un torrido mercoledì di Agosto, poco meno di un anno fa.Ci eravamo riuniti al parco per una giornata tra amici, i soliti cinque o sei intimi, con l’intenzione di dedicare qualche ora alla corsa, al pallone, ed allo sport in genere. L’afa però, ci aveva presto costretti a fermarci, approfittando dell’ombra di un albero per sfuggire al sole implacabile di un pomeriggio fin troppo estivo. Sudato ed accaldato, mi appoggiai al tronco dell’albero per riposarmi, alla disperata ricerca di sollievo dall’inferno in cui mi pareva di essere precipitato. Il caldo ed io, temo, non andiamo molto d’accordo. Mentre annaspavo, seduto per terra, e gli altri uomini del gruppo facevano lo stesso, le ragazze presenti, tra le quali Alessandra, decisero di andare ad abbeverarsi presso una fontanella vicina la quale, seppur circondata da una ...
... folla di gente assetata, rappresentava l’unica sorgente di acqua fresca nelle vicinanze.Già ardente e sicura di se, Alessandra si elevava a leader della spedizione, narrando di vicende epiche avvenute anni prima a Foggia, la sua città natale, quando aveva sbaragliato frotte di energumeni con il suo fascino, riuscendo a bere per prima in una giornata ancor più calda di quella che stavamo, nostro malgrado, vivendo. Erano frottole, questo lo avevano capito tutti, ma con quelle parole lei era riuscita ad incoraggiare le sue compagne ad andare con lei, a seguirla, fino quasi alla morte, nella sua crociata per la conquista dell’acqua. Le ragazze ci lasciarono quindi le borse, poggiandocele bruscamente ai piedi, e si proiettarono verso la fontanella, attorno alla quale la folla era cresciuta, nel frattempo, fino a divenire quasi degna di un parco acquatico in pieno agosto.Con gli occhi chiusi e la testa poggiata contro il tronco, nel frattempo, faticavo ancora a ritrovare le forze e sentivo il cuore pulsarmi nel petto, quasi dovessi perdere i sensi da un momento all’altro, eppure, in quel momento, fui riportato in vita da un suono a malapena udibile, una vibrazione che proveniva dal terreno a fianco a me.“Dev’essere il telefono” pensai, allungando la mano verso il suono ed afferrando l’oggetto vibrante.Socchiusi gli occhi e vidi il display, sfuocato, tra le trame delle mie ciglia, mostrarmi l’icona impertinente e lampeggiante raffigurante una busta chiusa. Un messaggio non letto. Feci ...