1. Eccentrica Alessandra


    Data: 02/01/2018, Categorie: Etero Autore: Golem

    ... scorrere le dita sull’apparecchio per visualizzare il messaggio, leggendolo, nella mente, mentre compariva lentamente tra le nebbie del mio cervello accaldato. “V…” “Vai…no…” “Vaffanculo?!?”Di colpo i miei occhi si aprirono. Chi mi stava inviando messaggi tanto velati? E perché? Le palpitazioni del mio cuore ripresero a farsi vive nel mio petto ma, stavolta, non per il caldo. Cosa avevo fatto? Chi ce l’aveva con me? Domande di ogni genere rimbalzavano tra le mie sinapsi, sparando lampi elettrochimici da un neurone all’altro nel tentativo di comprendere mentre il nome del mittente prendeva forma, mentre le mie pupille si riabituavano alla luce ed il mio cuore, improvvisamente, sospirava sollevato. Il telefono non era il mio, era di Alessandra.Alzando il pollice verso il pulsante che spegneva lo schermo però, mi soffermai un attimo soltanto sul nome del mittente e sul numero di messaggi ricevuti, bloccandomi immediatamente, paralizzato da pettegola curiosità, nel momento in cui lessi nome e quantità.Messaggi ricevuti:Marco (183)Marco ed Alessandra si erano lasciati da sei mesi ormai, da quando, a suo dire, lui l’aveva tradita durante una vacanza. Non avevo mai avevo avuto l’opportunità di sentire la versione del mio amico, oramai divenuto un conoscente, allontanatosi dalle mie frequentazioni tra impegni di lavoro e piccole incomprensioni, ma, sempre a dire della mia eccentrica amica, i due non si sentivano dal giorno in cui si erano separati. Evidentemente, Alessandra aveva ...
    ... mentito anche su questo.Incapace di fermarmi, passai i minuti successivi a ripercorrere i messaggi della mia amica a ritroso, leggendo scampoli di vita altrui sempre più interessanti ed originali, piccole perle di fatti non miei, segreti sorprendenti che ne Alessandra, ne Marco, avrebbero mai rivelato. Sorrisi, immerso nella lettura, nello scoprire cosa la ragazza nascondesse tra i suoi aneddoti e i suoi insulti, dietro a quella corazza di banalità e fandonie, compiacendomi di essere l’unico, a parte loro due, a conoscere la verità.“Ma che minchia fai?!?!” Gridò Alessandra, coprendo a malapena il suono della sua mano che mi lambiva la guancia “Ti guardi il mio cellulare?!?!”Preso. Con le mani nel sacco per giunta. Ero tanto compiaciuto di me stesso che mi ero completamente scordato di essere in compagnia della persona il cui cellulare avevo preso senza permesso e, nonostante avessi subito cercato di giustificarmi, fui immediatamente riempito di insulti ed imprecazioni, incapace di ribellarmi a un fiume di parolacce pugliesi a me completamente ignote ed indelicati ceffoni in faccia.Accettai ogni insulto ed ogni schiaffo, me li ero pienamente meritati, fino a quando Alessandra non si fu completamente sfogata ed allora, e solo allora, mi scusai, restituendo il cellulare alla proprietaria, accertandomi di premere il tasto per chiudere la pagina dei messaggi mentre lo porgevo. Il danno però, era oramai compiuto e mi rendevo perfettamente conto del fatto che, dal mio sguardo, si ...
«1234...9»