1. Eccentrica Alessandra


    Data: 02/01/2018, Categorie: Etero Autore: Golem

    ... evincesse facilmente che avevo letto qualcosa sul telefono della mia amica.Passammo ancora qualche minuto sotto l’ombra dell’arbusto, prima di decidere che era tempo di tornare a casa.“Tu ora mi accompagni pure, scemo!” Disse Alessandra, deridendomi ancora per il mio gesto “Così impari a farti i fatti miei!”Così fu, accompagnai Alessandra alla mia auto e, salutati gli altri, la feci salire a bordo, accendendo il motore ed imboccando l’uscita del parcheggio, diretto verso casa sua nella speranza che l’argomento “cellulare” non sarebbe mai emerso. Cosa che puntualmente accadde appena le mie ruote posteriori lasciarono il parcheggio.“Allora…” disse lei, improvvisamente seria “…hai letto tutto?”Annuii con un movimento della testa, senza dire nulla e senza staccare gli occhi dalla strada.“E mo’ quindi sai che mi ha lasciata lui.” Sospirò “…e il resto?”Feci di nuovo cenno con la testa e lei non aggiunse altro.Il resto del viaggio fu silenzioso, Alessandra non proferì parola ed io sguazzai nell’imbarazzante silenzio, felice di non dover continuare la conversazione. Parte di me si vergognava per quanto era accaduto ma il resto, malignamente, rideva, gioendo spudoratamente delle sventure altrui, di una verità, appena scoperta, piuttosto ridicola, in vero, ma che, in quel momento, mi appariva come immensamente divertente.Quando mi fermai davanti casa sua, Alessandra sospirò nuovamente, guardandomi mentre giravo le chiavi per spegnere il motore. Era piuttosto abbattuta e, per la prima ...
    ... volta, la vedevo in difficoltà nel dover parlare.“Va bè.” Disse dopo un lungo attimo di stasi “Ora lo sai che la mia vita è tutta una stronzata.”La ragazza abbassò lo sguardo prima di continuare.“Marco mi ha mollata perché non ce la faceva più a reggere le mie cazzate.” Disse “Tutti gli altri ragazzi di cui vi ho raccontato me li sono inventati. Non sono andata all’accademia d’arte, non ho mai fatto l’università e di amici ho solo quelli che c‘erano oggi al parco.”Per la prima volta, da quando avevo letto i messaggi sul suo telefono, mi sentii veramente dispiaciuto. Alessandra voleva essere interessante, voleva avere una vita da raccontarci ma, in realtà, era solo una sfigatella, con pochi amici ed un solo ex. Si era costruita un mondo intorno fatto di bugie, bugie credibili abilmente nascoste in una trama di storie poco credibili, aneddoti irrealistici e racconti di pura fantasia. Come la più abile delle spie, Alessandra aveva nascosto il suo ago, anziché in un pagliaio, tra gli attrezzi di una sarta e la, in mezzo a tutti gli altri aghi, nessuno lo aveva notato. Ora però, l’unico testimone della sue piuttosto misera verità, aveva involontariamente ed accidentalmente svelato il suo segreto; era sola, triste ed insignificante.“Mi spiace.” Dissi, come sempre impacciato nel mostrarmi interessato ai problemi altrui. “Se vuoi parlarne…”Alessandra accennò un sorriso ed aprì la portiera.“Sali và.” Mi disse, facendomi cenno con la testa mentre scendeva dall’auto.Ci ritrovammo ben ...
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