Eccentrica Alessandra
Data: 02/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Golem
... suo calore mentre le spingevo contro. Ben presto, sentii l’eccitazione prender possesso del mio organo, così come lei lo sentì indurirsi, i miei jeans fermamente a contatto con i suoi.Il coltello le cadde finalmente dalla mano e le sue labbra si unirono alle mie. Sentii la sua lingua invadermi e le lasciai chiudere le braccia, che lei avvolse intorno al mio collo, stavolta per stringermi, piuttosto che per strangolarmi. Alzò le gambe e le avvolse intorno alla mia vita, ancora compressa contro il muro. Era leggera, le sue forme sensuali improvvisamente si rivelarono, mie, da stringere, da toccare. I nostri ventri sfregavano l’uno contro l’altro e, dopo poco, fu lei a staccare le labbra per prendere fiato, lasciandosi sfuggire un piccolo gemito di eccitazione.“Oh cazzo…” esclamò sussurrando “…cazzo prendimi…”La posai nuovamente a terra ed, ancora una volta, le aprii le braccia, mettendola a croce contro la parete in un gesto violento ed immediato. Lei gemette ancora una volta, con lo stesso tono di una tennista che sferra un colpo di racchetta. La guardai, ora il suo sguardo era differente, da dietro gli occhiali vedevo che rabbia, follia ed indecisione l’avevano lasciata, ora, il desiderio la possedeva come mai prima.Afferrai la canotta per la scollatura, premendo, con i pugni chiusi intorno alla stoffa, il petto di Alessandra all’indietro, mi piaceva sentirla grugnire ed ansimare in quel modo e, dai suoi versi, capivo che essere presa in quella maniera la eccitava ...
... altrettanto. Feci appello alla mia forza e, con la medesima delicatezza usata fino a quell’istante, strappai la stoffa, aprendo l’indumento sul davanti e lasciando che il reggiseno nero, a fascia, della ragazza, mi comparisse davanti. La guardai, finalmente testimone di quel bel seno che era sempre stato nascosto, e strinsi i palmi delle mani intorno alle due fiere mammelle, giocandovi, mungendole, massaggiandole fino a liberarle dalle coppe, facendo scivolare l’intimo appena più in basso. Lei, ricambiò il gesto infilandomi una mano nei pantaloni, toccando la mia intimità da sopra i boxer di sottile cotone.Ci fu un nuovo, lungo bacio, durante il quale lei trovò bastante destrezza per sfilarmi i pantaloni e la maglietta, interrompendo per pochi millesimi di secondo le nostre effusioni ed assicurandosi di toccare ogni millimetro della mia pelle nel farlo. Infine mi spinse via, afferrandomi con ambo le mani un polso e trascinandomi nel salotto e spingendomi sul divano.Ancora una volta, Alessandra si fece avanti e mi baciò, assicurandosi che i suoi capezzoli toccassero il più possibile il mio corpo. Poi, quasi senza che me ne accorgessi, mi sfilò i boxer neri, prendendo, con le labbra ancora fermamente attaccate alle mie, a menarmi il membro con la mano destra, mentre la sinistra si strofinava sensualmente tra le sue cosce, sopra il cotone dei suoi pantaloncini.Quando si staccò nuovamente da me, ero sul punto di impazzire, la volevo più del mio prossimo respiro. Eppure, il suo spettacolo ...