1. Doppia Vita - II cap.


    Data: 18/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: ale_

    Avevo voglia di camminare. Milano a settembre può anche essere bella. Il cielo era quasi limpido. Volevo schiarire anche la mia testa. E camminai a lungo, saltando tre stazioni della metro, con lo zainetto buttato sulla spalla destra, ma con il malloppo ben al sicuro nella tasca dietro, che con la sua pressione mi rammentava ad ogni passo da dove ero uscita. Mi sarei comprata un altro paio di hogan. Dovevo decidere subito per la serata; mi sarebbe toccata una pizzata fra amiche (e poi la solita disco), ma non me la sentivo proprio. Lo sapevo: era obbligata ad andarci, se avessi davvero voluto chiudere definitivamente una porta e aprire l'altra. Avrei riso e scherzato, cancellando la mia ultima cazzata. Ma ero a pezzi, in tutti i sensi. Smanettai sul cellulare e tirai il bidone. Non cercai scuse e non m'inventai balle, che prima o poi sarebbero saltate fuori. Lasciai che sospettassero che le stavo scaricando con qualcun altro, riscuotendo la loro ammirazione ed invidia. Povere sceme! A casa ero sola. Martina era tornata dai suoi per il week end. Mi prese una fame compulsiva. Buttai lontano i vestiti e ciondolai a lungo tra la cucina, il bagno, il letto, il divanetto e la doccia ancora. Cazzo che cretina ero stata: più ci pensavo, più mi sentivo male. Mi pareva impossibile di aver fatto da materasso per due ore ad uno così, e per soldi! Eppure mi cresceva dentro uno strano languore: un sottile piacere di autopunizione. Uffa, la sto facendo difficile!!! Scusate. La realtà è ...
    ... che ero maledettamente soddisfatta di me stessa! Avevo avuto il coraggio di vendermi e non m'ero tirata indietro. Ma non lo avevo fatto per soldi; lo aveva capito anche Michele, il ricco puttaniere col fisico dopato, che mi stava inondando di messaggi e tentava disperatamente di chiamarmi: rivediamoci, ti è piaciuto, a te piace essere scopata come una puttana, ti piace prendere il cazzo... Sì, forse era vero, ma... come dire?, non so trovare un giro di parole giusto... mi era piaciuta la situazione... mi ero sentita sua schiava. Ecco, l'ho detto! Vi assicuro che io non sono una sottomessa: nella vita normale sono davvero stronza, me lo dicono tutti, perché ho carattere, nessuno mi mette i piedi in testa e faccio sempre come voglio. Ma già al bancone dell'albergo ero diventata un'altra: l'Alessia di tutti i giorni avrebbe cavato gli occhi a quel porco del direttore! Invece avevo trovato giusto essere trattata come una merda e quasi volevo che ci fosse più gente, che tutti vedessero che merda sono. Tirai così a mezzanotte, chiusa in casa e senza musica, ascoltando attentamente il mio corpo che con mille dolorini e bruciori mi ricordava la mega cazzata del pomeriggio. Mi facevano male le spalle e la schiena in basso se stavo stesa su un fianco, la coscia destra aveva preso uno stiramento subito, quando mi aveva montata con le gambe piegate dietro la schiena, sul seno era comparso un livido, un bruciore lieve mi risaliva nel ventre e mi sembrava che i capelli puzzassero ancora. Ed ...
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