Per mano nel mondo dei grandi.
Data: 22/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Wldi
... una vestaglia da lavoro rosa a fiorellini sbiaditi, era una donna di circa 40anni, un bel viso solare con gli occhi scuri illuminati da una dolcezza materna che rispecchiava tutta la sua figura. Entrammo in casa e ci accompagnò nella sua stanza da lavoro che odorava di stoffe e caffè in un�apparente disordine dove probabilmente tutto era al suo posto; mia madre venne subito al dunque: aprì la borsa della spesa mostrando la pezza appena comprata, mi indicò spiegando, quasi a volersi giustificare, che pur essendo io ancora un ragazzino voleva regalarmi quell�abito perché facessi bella figura al matrimonio della nipote. Antonietta mi guardò con un�espressione complice come si può guardare un giovanotto che la mamma vede ancora bambino, fece i complimenti per la stoffa confermando la buona riuscita dell�abito, per le misure sarei dovuto tornare nel pomeriggio perché era l�ora di pranzo e il marito sarebbe rientrato a momenti.Puntuale all�ora stabilita quel pomeriggio tornai a casa di Antonietta, mi aprì il portone di ingresso e salii le scale di corsa, era ad aspettarmi davanti alla porta dell�appartamento con la sua vestaglia rosa e il sorriso luminoso, mi fece strada fino al suo piccolo regno passando davanti alla porta della cucina dove il marito in divisa stava prendendo il caffè, lo salutai ma non rispose, lei mi chiese un attimo di pazienza lasciandomi solo nella stanza, dopo un po� lui uscì chiudendo forte la porta, Antonietta ricomparve con un�espressione accigliata ...
... ma che svanì in un attimo appena vide che la guardavo. Mi fece mettere alla luce della finestra prima di cominciare a censire la mia figura; avevo sempre pensato che stare lì impalato fosse cosa noiosa invece mi accorsi che mi piaceva guardarla mentre era assorta nel prendere le misure che poi annotava su di un libretto nero accanto alla macchina da cucire, mi piaceva la sua presenza in genere, l�odore del suo corpo mischiato ad un leggero profumo di rosa, mi piacevano i suoi occhi scuri così vicini da immaginarci il passato, il solco del seno generoso e morbido: tutto questo mi avvolgeva l�anima e la fantasia, mi faceva star bene. �Sei proprio un bel ragazzo, con l�abito nuovo sai quante ti correranno appresso�, disse per entrare in confidenza nel suo dialetto ormai diluito. � Spero succeda anche con i jeans�, risposi sorridendo. Infranto quell�argine di riserbo il dialogo divenne spontaneo, cominciammo a parlare del più e del meno, delle nostre giornate, del paese troppo piccolo e riservato, del suo rammarico di sentirsi sola in casa e fuori, la nostalgia dei colori di Napoli ed infine di un amore finito nell�indifferenza di un momento difficile: pensieri malinconici raccontati in modo leggero abilmente nascosti da una facciata luminosa. Io ascoltavo in silenzio non avendo parole adeguate per addolcire i pensieri di una donna che sentivo delusa. Pur avendo un aspetto già formato il mio principale attributo era comunque l�innocenza presa per mano dalla voglia di sapere, ...