Per mano nel mondo dei grandi.
Data: 22/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Wldi
... volta alle masturbazioni, i vanti sessisti con amici imbranati e neanche le poche esperienze quasi rubate, la mia virilità adesso era allo scoperto davanti ad una donna che si aspettava un uomo, non una fantasia. Per mia fortuna dietro la serenità di Antonietta c�erano tutte le risposte ai miei dubbi. Cominciò ad abbassare i pantaloni lentamente facendomi restare di fronte a lei con l�uccello ritto fuoriuscito per metà da quegli stupidi slip alla francese che usavano all�epoca, prima di abbassarli lo accarezzò per tutta la lunghezza poi, quando fu completamente libero, lo prese in mano e cominciò a masturbarmi piano e a leccarmi la punta girandola tutta attorno con la lingua in un modo quasi infantile. Seguivo a tratti quello spettacolo al quale non ero certamente abituato cercando di distrarmi per sopprimere l�orgasmo impellente ma quando sentii il caldo della bocca avvolgermi tutto l�uccello e con la testa cominciò a muoversi avanti e indietro si ruppe quella diga così fragile e dopo un sussulto prolungato la inondai di sperma. Antonietta fece appena un gemito quando sentì il primo fiotto violento arrivarle in gola poi serrò le labbra attorno alla cappella per ricevere tutto quello che ne usciva. Le presi la testa tra le mani quasi a volerla penetrare ancora più a fondo mentre lei continuava ad ingoiare, con la mano scese tra le mie gambe per massaggiarmi le palle in modo da accompagnare gli ultimi spasmi dell�orgasmo. Eravamo bagnati di sudore in quel pomeriggio di ...
... calura, la guardavo mentre succhiava l�uccello come se volesse assaporare le ultime stille di piacere. Man mano che si placava l�eccitamento aumentava la consapevolezza di non essere stato all�altezza, il rammarico per un orgasmo troppo veloce che non l�aveva fatta godere come avevo immaginato o visto fare in troppi film osé. Rimasi immobile davanti a lei svuotato e senza una parola, fu Antonietta ad accorgersi di quanto fossi mortificato e si alzo in piedi, mi strinse con affetto quasi materno sussurrandomi all�orecchio quello di cui avevo bisogno: � mi desideravi così tanto, vero? E� una pazzia ma sono fortunata, sei dolcissimo�. Con una carezza si staccò da me per stendersi sopra al sofà e mostrarmi interamente tutta la sua femminilità: in quella posizione assomigliava tanto alla �Maya desnuda� di Goya, magari con i seni più grandi, le mutande e tanta dolcezza in più. Mi fece posto in quel piccolo spazio e ci affidammo alle carezze e ai nostri sogni per salire talmente in alto da non sentire il peso del reale per poi riscendere con un tuffo al cuore ad ogni sussulto di pudore, montagne russe messe lì dal Padreterno per conoscere l�essenza della vita cercata in ogni centimetro di pelle e scoperta piano, piano come una parte nuova del creato. Restammo sospesi in quella dimensione fino a quando le tenerezze risvegliarono la passione e il desiderio. Mi aiutò a sfilarle le mutande un po� alla volta districandoci tra i nostri corpi poi, come aveva fatto con i seni, mi prese la mano e ...