1. Il marito cuckold a sua insaputa - 2


    Data: 02/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: IlBaroneRosso

    ... me.
    
    Io con Angelo e con Salvo sono venuta due volte.
    
    Una volta davanti, e una di culo.
    
    Tu invece una volta sola.
    
    Che bello, vero?
    
    E come ti piaceva!
    
    Lo toccava, mentre parlavano della nottata. E gli veniva duro.
    
    - Ti piace, amore, quando ti dico queste cose, vero?
    
    Hai visto come ce l’ha grosso Salvo? E duro, non hai idea, che roba.
    
    È stato dentro per mezz’ora, uno stantuffo. Ti piaceva guardarci, vero? Amore mio, che bravo cornuto che sei. Mi è proprio piaciuta questa serata. Abbiamo goduto tanto, vero? E adesso vuoi godere ancora? Magari te lo prendo in bocca.
    
    Però, poi, non posso parlare. No, dai. Te lo faccio quando arriviamo a casa.
    
    Sai, Massimo, mi è venuta un’idea. Senza stare ad andare in giro di notte, possiamo fare anche a casa qualcosa del genere. Invitiamo un amico o due e giochiamo con loro. Con Marco, per esempio.
    
    - Figurati, se viene Brigida e ci vede fare ‘ste cose, ci ammazza. - rispose lui - Anzi peggio, lo dice in giro e ci sputtana, sai com’è Gorizia. Dopo mezz’ora lo sanno tutti, anche in Slovenia.
    
    - Ma noi non la invitiamo. Con una scusa. Magari, se c’è una partita di coppa, gli dici di venire ...
    ... a vederla da noi.
    
    - E poi?
    
    - E poi io vengo da voi in sottoveste, con la scusa di darvi la buona notte, faccio finta di scivolare e gli cado in braccio, mezza nuda. E da cosa nasce cosa.
    
    Mentre parlava, lo stava toccando, Massimo si eccitava sempre di più.
    
    - Ma perché, tu credi che Marco farebbe sesso con te?
    
    - Credo proprio di sì.
    
    - Come mai, credi di sì?
    
    - Uffa, Massimo, non sono un cesso, tutti i maschi che conosciamo farebbero sesso con me. Certe cose le capisce una donna.
    
    - Ma non davanti a me.
    
    - E allora dovresti parlargli tu. Dovresti dirgli che hai scoperto che io sono una troia, che ci sto con tutti. E che tu sei rassegnato. Anzi, ti piace guardare, glielo dici. E meglio con un amico di famiglia, che con un estraneo. Poi vai in cucina a prendere un bicchiere, un tovagliolo, insomma ci lasci soli un attimo, e quando torni noi siamo già partiti.
    
    - Figurati, in un attimo, come fai?
    
    - Ma certo, non ti preoccupare. Magari gli sbottono i pantaloni e quando torni mi trovi che gli sto facendo un pompino. Oppure lui mi lecca … Vedrai, qualcosa …
    
    SI fermò, Massimo era venuto, i pantaloni erano bagnati sul davanti.
    
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