La predatrice
Data: 23/06/2021,
Categorie:
Sensazioni
Autore: Il Delfino
... Pensavo che scherzasse. Forse, era un poco strana. Vidi che sul tavolino tra il letto ed il balcone c�era il telefono. Chiesi con angoscia: �Altrimenti?��Muori.��Ma�amore.�Cercai di avvicinarmi al letto e di accarezzarla.� Da sotto il cuscino, aveva estratto una pistola col silenziatore. Mi puntò l�arma contro il petto. Disse: �Fa come ti dico. Piazzati contro la porta da dove siamo entrati. Io mi girerò di spalle. Ogni tanto ti guarderò ed allora ti devi bloccare come una statua.��Ma non capisco���Mi spiego, caro il mio professore�� Era davvero pazza, una pazza armata e di quella mole. Non ne sarei uscito vivo. Sul materasso e con la schiena sollevata dai cuscini, ma con la pistola che mi puntava, spiegò con calma:�Professore, c�è un tipo di ragno che rischia la vita pur di fottere una femmina del suo rango.�Mi ero piazzato in fondo, vicino alla porta, come mi ordinava. Cercai di farmi tenero:�Amore, scusa, che c�entra la scopata tra i ragni?��C�è una specie di ragno dove la femmina è molto più grossa del maschio. Spesso, la femmina divora il maschio. Per questo, nell�accoppiamento, il ragno maschio si avvicina a lei con circospezione. Se fa un movimento sbagliato la femmina lo ammazza e se lo mangia. Se tutto va bene, l�accoppiamento riesce. Per evitare di essere aggredito e divorato, il ragno maschio si blocca ogni volta che la femmina si mette ad ispezionare l�ambiente circostante. A volte, il maschio resta immobile in posizioni strane: una zampa in alto�mi capisci ...
... amore?� Coi denti stretti, dissi di sì. Continuò a spiegare: �Se il ragno maschio riesce nelle sue manovre di avvicinamento, salterà addosso alla femmina, la scoperà e la feconderà. Capito? Dopo l�accoppiamento il ragno maschio s�allontana e si salva, senza correre altri rischi. Per cui, se mi salti addosso dalle spalle e me lo infili da dietro, il gioco è fatto e tu sei salvo.� Era pazza. Una pazza che poteva uccidermi da un momento all�altro. Non potevo che assecondarla. Dovevo fare come il minuscolo ragno maschio in avvicinamento sulla grossa e pericolosa femmina. Feci finta di stare al gioco. Non dovevo pensare ad altro che a scoparla. C�era il pericolo che il pene si afflosciasse per l�angoscia. Allora fissai le sue nudità, la sua schiena, il deretano e la fessura della vulva, nascosta dalla peluria. Si era girata in giù, ordinando:�Puoi cominciare a muoverti.�Timoroso feci qualche passo e mi bloccai. Dopo un poco, si girò puntandomi decisa la pistola contro. Stavo svenendo. Disse: �Bene, adesso mi rigiro.� Avanzai per altri due passi. Attesi un poco. Nella semiombra, sembrava una montagna di carne. La montagna si scrollò facendo cigolare le molle del letto. Eccola, decisa con l�arma contro di me. Mi sentivo il cuore in gola. Trattenei il fiato: �Bene, così. Hai i riflessi pronti. Hai anche un bel cazzo.�Cercai di schermirmi, ma non c�era da ridere. Dovevo restare immobile. Si rigirò. La montagna carnosa aveva assunto la solita posizione su quattro zampe. Sembrava un ...