1. Zio marco 2


    Data: 24/06/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: michiamanotu, Fonte: Annunci69

    È Domenica mattina. In genere sono molto pigro e se posso sto a letto fino a tardi ma oggi mi sono svegliato prestissimo, all’alba a differenza degli altri fine settimana e c’è una ragione molto particolare: ieri sera, dopo un paio di giorni dalla nostra scopata nelle docce dello spogliatoio zio Marco mi ha scritto, dicendomi che voleva portarmi a pescare. A zio piace tanto questa attività e io, più per stare all’aria aperta con lui che per la pesca, lo seguo spesso. Oggi ovviamente, visti gli ultimi eventi, spero che non tiri fuori la solita canna da pesca, ma qualcosa di più grosso. Sento un motore rombare fuori dall’uscio: è zio Marco con il suo suv. Abbassa il finestrino e mi guarda.
    
    “Allora, sali a bordo o no?” Il suo sguardo è malizioso e io voglio provocarlo.
    
    “Non so, forse ho cambiato idea. Ho sonno!”
    
    “Devo venire lì a prenderti di forza?”
    
    “Può essere un’idea!” Dopo aver detto così sto per muovermi verso la macchina, ma zio scende. Pensavo avesse capito che scherzavo. Ha addosso una maglietta a maniche corte molto stretta, i suoi pettorali gonfi sono bene in vista, così come la sua pancia. Un paio di jeans larghi rende invece difficile intravedere il suo grosso pacco. Si avvicina alla porta, mi mette una delle sue grosse mani sul culo e dopo averlo palpeggiato forte gli da uno schiaffone che mi fa scappare un urletto.
    
    “Su, troietta…” sussurra.
    
    Fortunatamente dormono tutti. Comunque non siamo nemmeno partiti e io ho già il pisello duro, è incredibile ...
    ... l’effetto che mi fa.
    
    A bordo della macchina parliamo di tennis, di scuola, del suo lavoro e di altre sciocchezze, ma io continuo ad essere eccitatissimo, così ad un certo punto, mentre lui guida guardando la strada gli appoggio delicatamente una mano sulla patta e inizio a massaggiarlo.
    
    Il mio toro sorride.
    
    “Zio, lo voglio…”
    
    “Oggi dovrai aspettare piccoletto. Abbi pazienza fino a quando non arriviamo.”
    
    Ci rimango male, ma ubbidisco e dopo un po’ la mia erezione si calma.
    
    Arriviamo al laghetto in mezzo ai boschi in cui andiamo di solito. È molto presto, non c’è anima viva anche se il sole è già alto.
    
    “Prendimi l’attrezzatura nel bagagliaio, Andrea!” Mi dice zio mentre spegne la macchina.
    
    Scendo e apro il bagagliaio, tiro fuori il fodero dentro cui zio di solito metteva due canne da pesca, una per lui e una per me, anche se io alla fine non la usavo quasi mai. Zio Marco nel frattempo si è già avvicinato all’acqua, sedendosi su una roccia e cominciando a preparare il necessario per la pesca.
    
    “Da bravo, togli il fodero.” Mi dice calmo, senza guardarmi.
    
    Faccio come mi dice e noto che la canna da pesca stavolta è una sola. Guardo bene dentro il fodero e noto che dentro c’è un altro oggetto di dimensioni più piccole che non vuole uscire. Do dei colpetti verso il basso per tirarlo fuori e cade a terra. Improvvisamente divento paonazzo, il cuore comincia a battermi e il mio cazzo torna di marmo. Quel pervertito di zio al posto della mia canna da pesca ha ...
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