Zio marco 2
Data: 24/06/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: michiamanotu, Fonte: Annunci69
... che hai fatto l’altra volta.”
“Cosa?” Mi domanda dall’alto.
“Lo sai…” rispondo io, vergognandomi un po’.
“Si, lo so, ma i frocetti come te devono chiedere esplicitamente.”
Che bastardo. Credo di amarlo per questo.
“Zio… Zio Marco… pisciami addosso, ti prego”, riesco a balbettare alla fine e vengo subito investito dal suo piscio. L’odore forte e la sensazione di calore che mi invade il corpo mi mandano in paradiso, il mio cazzo pulsa, devo toccarlo. Mi masturbo come un forsennato mentre il mio toro mi lava col suo getto implacabile. Si ferma un momento, ma a quanto pare si sta trattenendo.
“Voltati e mettiti a novanta cagnetta”, ordina.
Ubbidisco remissivo e subito l’ondata ricomincia. Mi colpisce nel buchetto colando lungo le cosce, poi sulla schiena e nei capelli. Quando ha finito il piscio zio Marco mi ordina di andare alla macchina e sciacquarmi con una tanica di acqua che ha portato da casa e di tornare subito da lui. Lo faccio e lo ritrovo seduto sulla roccia.
“Da bravo, a terra in ginocchio, leccami i piedi.”
Eseguo. Passo di dito in dito, li succhio tutti appassionatamente come fossero il suo uccello. Lui, tutto nudo col cazzo ritto mi sovrasta e mi scruta soddisfatto, mentre si massaggia delicatamente le palle. Ogni tanto un suo sputo mi raggiunge sul volto o sulla schiena. Ad un certo punto comincia a pressare forte i piedi sulla mia faccia. Gli lecco le piante, poi con uno dei due mi spinge verso il basso. Sono prostrato a lui con la ...
... testa che tocca l’erba a terra e il suo piede sopra che la tiene ferma.
“Sei mio, vero frocetto?”
“Si, sono tuo, zio”, biascico.
“Dì che sei la troietta di zio.”
“Sono la troietta di zio.”
“Di che il tuo culo è mio.”
“Il mio culo è tuo, zio.”
Ad un tratto scosta il piede, mi agguanta la testa e mi riporta in ginocchio. MI guarda fisso negli occhi, mi sputa due o tre volte sul viso, mi da diversi ceffoni e se la ride. Mi sento un giocattolo nelle sue mani. Ad un tratto il suo sorriso diventa dolce e mi accarezza piano la guancia. Mi sento rassicurato da quella dolcezza momentanea, da quella piccola pausa messa lì per ricordarmi quanto mi vuole bene mentre mi maltratta. Dura molto poco, perché subito zio mi prende di forza, caricandomi sulla sua spalla destra e spostandomi fino alla macchina, poi mi posiziona sul cofano, spalanca le mie gambe e inizia ad incularmi senza pietà. Urlo fortissimo, senza pormi un freno. Mi fa male e poi subito piacere. Mi aggrappo a lui, con le mani che graffiano la sua schiena ampia e forte mentre vengo travolto dai suoi colpi di reni animaleschi, dalla sua furia dominante. Le mie urla vengono smorzate solo quando la sua mano destra raggiunge la mia bocca, affondando dentro tre dita. Le succhio come se fossero il suo cazzo, ma non riesco a mantenere il ritmo vista la velocità con cui mi sta fottendo. So che il ritmo diminuirà solo quando sento il calore della sua sborra riempirmi le viscere fra i suoi grugniti di piacere. Esce e si ...