Un silenzioso inverno
Data: 25/06/2021,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Mr Gwyn, Fonte: EroticiRacconti
... sobria, poco fuori il centro della città. Lo accolse con un grande sorriso e un abito adatto per l’occasione, lo fece accomodare sul divano del salotto e gli servì del cognac, Bruno le raccontò della sua serata di San Silvestro e del suo pranzo, mentre la donna gli si sedeva accanto, scoprendo le gambe robuste ma femminili. Lorin era andata a ballare ad un veglione, accompagnata da alcuni amici e si era divertita fino all’alba, quando ormai esausta si era coricata con un tizio di nome Martin, avevano fatto l’amore e poi lui, se n’era andato. “Saresti potuto esserci tu, al suo posto, se mi avessi accompagnata alla festa” mormorò la donna, ammiccando maliziosamente. “Lo so, ma detesto quel tipo di feste, poi ieri ero veramente molto stanco, non avevo voglia di vedere altra gente e di saltellare come un folle sulla pista da ballo”. “Ti fermi per la cena?” disse la donna. “Solo se mi prometti che non cucinerai” sorrise Bruno. “Non hai fame?” “Affatto. la signora Mürish ha preparato un pranzo delizioso, ma ho difficoltà digestive, quindi preparami solo un caffè”. La donna si alzò dal divano, dirigendosi in cucina, mise su la caffettiera e tornò in salotto. “Ti va una partita a poker?” disse mentre prendeva le carte dal cassetto del comò. “Volentieri, cosa ci giochiamo?” disse Bruno. “La posta in palio…sono io. Se vinci, stasera potrai approfittare del mio letto, altrimenti ti dovrai accontentare di un piccolo aperitivo” sorrise maliziosa la donna. “Cadrei comunque in piedi!” ...
... “Già, tu conosci la mia generosità” disse Lorin sedendosi davanti al tavolino da caffè. Giocarono per circa due ore, Bruno vinse due mani, contro le quattro di Lorin. La donna si alzò dal piccolo sgabello e ripose le carte. “Dunque dovrai accontentarti dell’aperitivo” disse. L’uomo sapeva cos’era “l’aperitiv”o, Lorin si distese sul divano, accanto a lui, cominciando a carezzargli i capelli. Bruno tentò di baciarla sulle labbra, ma lei si sottrasse all’approccio, scese con le mani sul petto e poi più in basso, l’uomo si sdraiò sul divano e attese che soddisfacesse il suo piacere. La baciò sulla guancia e uscì sul pianerottolo, scese in strada, camminò verso la fermata della metro. Arrivò a casa intorno alle 22.00, aprì la porta, passò dalla sala da pranzo e salutò la famiglia riunita a tavola dirigendosi verso la sua camera. Nella stanza affianco alla sua, Danielle intratteneva un ragazzo, Bruno poteva sentire le loro voci. Ridevano, forse il ragazzo cercava di baciarla, perché l’uomo sentì Danielle, divincolarsi e dire, “lasciami stare, ho detto che non voglio”, poi ci fu silenzio, il giovane uscì dalla camera, Bruno lo sentì che si fermava per salutare la signora Mürish e poi la porta dell’ingresso si chiuse. Sentì Danielle piangere, l’uomo uscì dalla stanza e bussò alla porta: “Chi è?” chiese la ragazza. “Sono Bruno” rispose lui imbarazzato. “Entri pure signor Schulte” mormorò. Abbassò la maniglia e fu’ dentro, era seduta sul letto. “Tutto bene?” chiese “Si” disse sciugandosi ...