Sui pinenei
Data: 25/06/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: reveur
... giovane, si adagiò sul letto ed attirò i due uomini sul suo corpo affinchè l’amassero, la leccassero, penetrassero ogni suo orifizio e soddisfacessero così la sua incontrollata sete di amore e di piacere.
La cosa andò avanti per tutta la notte e al mattino i lavoranti della fattoria si meravigliarono che non ci fosse nessuno a guidarli…..
Gisele si risvegliò con accanto i due uomini, ed esultò. Era raggiante per la riconquista del marito e dal ritrovarsi in casa un giovane perbene e così dolce, galante ed innamorato. Poco dopo, dopo aver dato le opportune disposizioni agli operai addetti ai campi e alle stalle della fattoria, preparò per tutti una colazione principesca. Ma il giovane dormiva ancora profondamente per cui si ritrovarono moglie e marito nuovamente assieme attorno al desco familiare, più innamorati che mai l’uno dell’altra.
Gisele si rendeva conto che le novità di quei giorni erano straordinarie ed uscivano fuori dalla normalità quotidiana di una coppia; tali novità andavano attentamente analizzate per pianificare un nuovo ordine di cose, un nuovo contesto di “vita normale”…
“Gerard!”
“Dimmi Gisele!”
“Pensi che io sia una donnaccia?”
“Niente affatto!” rispose il marito sincero. “Anche se scopro di te attitudini di cui mai ho sospettato l’esistenza.”
“Tutto questo è nuovo anche per me. In vita mia non ti ho mai tradito, ne mai ho lontanamente pensato di poterlo fare. Ero convinta che avevo tutto ciò di cui avevo bisogno; nessun desiderio ...
... extra o pruriginose aspettative rendeva inquiete le mie notti, tranne la faccenda dei figli che non sono arrivati. Ma non me ne sono fatta una malattia, ho superato la cosa riversando su di te anche l’amore che avrei dedicato loro …. Forse non è stato un bene, visto il risultato che ho ottenuto con te”.
La donna fece una lunga pausa per riassumere le idee.
“Poi un giorno tu sei andato via, mi è mancata la terra sotto i piedi, mi sono sentita morire e mi sono ritrovata maledettamente e dolorosamente sola ….”
“Lo so e mi sento un verme…” interloquì il marito.
“Non ho mai pensato a darmi alla bella vita, a renderti pan per focaccia; ero così affranta, annichilita, che trovavo requie solo quanto mi seppellivo sotto le coperte, al buio, nel silenzio assoluto della notte, a piangere disperatamente.
Poi una sera un giovane dall’aria smarrita ha bussato alla mia porta, aveva avuto un incidente d’auto, era zoppicante e sanguinava dalla fronte. Non ho potuto fare a meno di prestagli soccorso, di medicargli la ferita, fasciargli la caviglia gonfia e visitarlo da capo a piedi per verificare se c’erano fratture od altri problemi, fino a quando ho valutato che non c’era alcun pericolo per la sua salute e che non era il caso di scomodare un’ambulanza dalla città. La cosa più ovvia, dal momento che la sua auto era fuori uso, è stata quella di offrirgli ospitalità per una notte… .
Abbiamo parlato io delle mie traversie, lui delle sue, ci siamo riscoperti come due naufraghi in ...