Sui pinenei
Data: 25/06/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: reveur
... balìa del mare in tempesta e che nel momento della massima disperazione hanno disperato bisogno di un appiglio per non annegare, per evitare di essere ingoiati dalle gelide acque...
Di lui ho apprezzato la sua dolcezza, il suo esprimersi in modo compito, garbato, come i giovani di buona famiglia di una volta; la sua tranquilla galanteria che non mirava in alcun modo a conquistarmi e che pur ha fatto breccia nel mio cuore. Sentirlo solo, sperduto, sofferente non solo nel corpo ma soprattutto nell’anima mi fece sentire per lui un’infinita tenerezza e sin dal primo istante avrei voluto stringerlo tra le braccia come avrei fatto con un figlio in difficoltà… Già, ho visto in lui quel figlio che non abbiamo mai avuto.
Tutte queste componenti hanno fatto sì che ci siamo trovati dopo qualche giorno l’uno nelle braccia dell’altro in un modo così naturale e spontaneo che mi riesce difficile sentirmi in colpa, perché non c’è stata alcuna premeditazione, alcuna voglia di trasgressione, alcuna voglia di vendetta. Non lo abbiamo cercato, non lo abbiamo favorito, ma è accaduto…. E giorno dopo giorno questo qualcosa ha preso coscienza di se, è cresciuto, si è affermato nei nostri cuori ….
“Capisco.” gli risponde Gerard: “D'altronde l’artefice di tutto questo sono stato io e quando mi sono reso conto di ciò che avevo fatto e cosa avevo perso mi sono precipitato qui disperato, pensando che nulla fosse cambiato nel frattempo…..”
“Già, tu?” riprese Gisele, “Ora parliamo ...
... anche di te. Mi rendo conto ora di essermi comportata come una sordida prostituta, ma, cerca di capirmi, avevo bisogno di punirti. Io mi ero immolata a te sull’altare dell’amore coniugale e cosa ho raccolto? L’onta dell’abbandono. Avevo bisogno di ricambiare allo stesso modo tutto il male che mi avevi fatto, di leggere nei tuoi occhi la sofferenza e nel contempo farti rendere conto di ciò che avevi perso.
La mia stessa spietatezza, però, il mio superare spregiudicatamente qualsiasi limite, mi hanno fatto sentire a mia volta in colpa, i miei propositi di vendetta hanno iniziato a vacillare e il mio ego ferito sentirsi appagato. Ho finito con l’intenerirmi di fronte alla sofferenza che leggevo nei tuoi occhi, a rendermi conto che in fondo ti amavo ancora e che desideravo riprenderti tra le braccia.
Espiata la tua colpa i tuoi peccati sono stati messi in quarantena, in osservazione. Un’altra occasione ti è stata offerta. Tocca a te ora far si che il nostro cammino riprenda, attraverso un nuovo percorso, però, il percorso che gli avvenimenti ultimi hanno tracciato.
E’ questa la chiave di volta per interpretare questi avvenimenti e per leggere nel nostro futuro … Spero che tu sappia capire ed abbia la capacità di riedificare il nostra rapporto non più su due pilastri, bensì su tre… “
“Mi stai chiedendo che nel nostro sodalizio familiare entri a far parte anche François?” chiese Gerard con stupore. “Ma, le convenzioni sociali…. i vicini, gli amici, i parenti cosa ...