1. Fine di un'amore


    Data: 26/06/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis

    Lisa aveva gli occhi neri, i capelli biondicci, come scoloriti, sicuramente in modo artificiale. Aveva diversi tatuaggi (quasi più di me) e quell'aria da gnocca che trovava semplicemente irritante. Eppure, a letto, ci dimenticavamo tutto. Eravamo finiti a letto dopo un ritorno a casa sua con lei leggermente sbronza, una volta tanto anche io mi ero concesso quel bicchiere in più e... dopo un bacio ne arrivò un altro. E un altro, mentre le mani scivolano sui corpi, tra le vesti e le anime si sfioravano. Prima che potessi rendermene conto ero dentro di lei, piantato nella giovane come un piolo, il tutto senza neppure esserci dati la pena di arrivare al letto. Era durato parecchio e alla fine ci eravamo addormentati insieme, in un finale da romanzo rosa. L'indomani, dopo aver discusso della cosa, pensammo che fosse finita. Io per la mia strada e lei per la sua. Ma la biochimica e il puro e semplice desiderio della nostra gioventù ci mise del suo e, tempo due giorni, ci rivedemmo e lo rifacemmo, perfettamente sobri. E capimmo che non ci potevamo nascondere da noi stessi. Così ci mettemmo insieme. E ovviamente lì iniziarono i problemi. Arrogante, appiccicosa a tratti e altre volte decisamente stronza (con amici miei e con me). Lisa le aveva tutte. La cosa in cui eccelleva era il sesso. A letto era bellissimo stare con lei, passavo ore a vezzeggiarla e quando poi lei esplodeva... esplodeva davvero. Adoravo stare a esplorare ogni centimetro della sua pelle, seguire i tatuaggi con la ...
    ... lingua e arrivare a leccare il centro del suo piacere, il tutto incurante delle imprecazioni da dominatrix che mi rivolgeva perché entrambi sapevamo che, quando sarebbe stato il mio turno avrei decisamente ribaltato i ruoli. -Ah, godo come una troia!-, sospirò lei mentre le leccavo la vulva depilata. Sorrisi, era la prima frase che non era un insulto. Mi spinse la testa contro la vagina per meglio approfittare della mia lingua. -Lecca! Leccami, servo!-, ecco. Quello fu il punto. Fin lì tutto bene (come l'odio). C'eravamo trovati a casa mia, avevamo bevuto un caffé, parlato (lei) e poi avevamo iniziato a darci dentro. O almeno, io avevo iniziato a darci dentro. A leccarla. A venerare quella puttana che si credeva chissà chi. Quella che amava starmi accanto solo perché le pagassii drink o la cena e che magari (molto probabilmente) mi tradiva pure per qualche palestrato. Le avevo vezzeggiato i seni, massaggiato spalle e schiena, per poi scendere lungo il suo corpo sino alla sua sorgente. E Lisa aveva gradito, enormemente. -Su, leccami!-, esclamò lei ancora. Mi fermai. -Cazzo fai?-, chiese lei. Fece per sollevarsi ma fui troppo veloce. La nostra storia durava da qualche mese e io ero stufo. L'amore era finito, da un pezzo. Forse non c'era mai stato, era stata solo chimica, eccitazione primaria, animalesca. Confusa per amore per non ammettere ciò che entrambi eravamo e volevamo. Ma le bugie e la confusione prima o dopo finiscono, e bisogna accettare la realtà. La bloccai contro il ...
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