1. Fine di un'amore


    Data: 26/06/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis

    ... materasso e le puntai il membro all'imbocco della vulva. -Sta zitta.-, sibilai. Le sue frasi mi avevano rotto. Il suo modo di fare mi aveva rotto. LEI mi aveva rotto. E ora mi sarei preso la rivincita per tutto. Le entrai dentro tutto in una volta, tanto rapidamente e tanto brutalmente da sentirla gemere. -Stronzo!-, ringhiò lei. Le strinsi un seno. Lei fece per parlare, le schiaffai la lingua in bocca mentre imponevo il ritmo. Non era sesso, era pura brutalità. Un atto di forza volto a chiarire per bene chi era a portare i pantaloni tra noi due nel modo più stronzo possibile. Mi staccai. Lisa esalò un gemito. Le affondai di nuovo dentro. Aveva preso a gemere (stavolta di piacere, visto che ci aggiungeva dei monosillabi che non mi parevano affatto tipici di chi subiva violenze. -Sì... oh sì!-, esclamò. La ignorai piantandomi ancora dentro di lei. L'avrei distrutta. Una volta per tutte. Ansimavo, emettevo suoni che non erano umani mentre mi prendevo tutto il piacere che quel corpo di donna poteva darmi. Ebbi voglia di un'altra cosa, improvvisamente. Qualcosa di ancora più selvaggio. -Girati.-, dissi. -No, continua...-, sussurrò lei. -Non era una richiesta. Era un cazzo di ordine! E si da il caso che qui gli ordini li dia io!-, sibilai. Lisa mi fissò. Nei suoi occhi vidi rabbia ma anche qualcos'altro. Paura. E un'improvvisa scintilla di desiderio. Tenne duro per qualche istante poi si girò. -A quattro zampe, cagna.-, dissi. Eseguì. Il telefono di lei vibrò. Lo raggiunsi con ...
    ... una mano, lo teneva sempre su un comò. Guardai il messaggio. "Ciao tesoro, quando scopiamo?", condito di cuoricini vari ed emoticon che mi suggerivano tante altre cose rispetto all'originale intento di amore che avrebbero dovuto proporre. Il mittente era un numero ignoto. Poco importava. Mi bastava. Le vezzeggiai la vulva con un dito. Lei gemette. Continuiai saggiando l'umidore del suo piacere. Inumidii il dito di saliva e poi lo rimisi tra le sue morbide pieghe ardenti. Lisa gemette. -Ah, dio... sì...-, sussurrò. Sorrisi in modo cattivo mentre continuavo. La stimolazione doveva starle piacendo molto. La sentivo bagnarsi sempre più. -Mettimelo dentro, sempre che tu ce l'abbia ancora duro...-, sussurrò lei. Oh, questo avrebbe dovuto evitare di dirlo! Il mio membro era una sbarra di ferro e, complice la rabbia del messaggio, non ragionavo più. -Come desideri.-, sibilai. Le allargai le natiche e lo appoggiai sulla vulva. -Ah, avanti...-, sussurrò lei. -Ti piacerebbe.-, dissi io. Cambiai obbiettivo ed entrai nel culo di Lisa con tutta quanta la mia erezione. La giovane ululò di dolore. -Ma sei pazzo?-, chiese. -No. Solo incazzato. Ora, cara la mia puttanella infedele, comando io.-, ribattei. Lisa espirò mentre le affondavo nell'ano. Arrivai fino in fondo, ignorando le lamentele. Poi uscii. -Stronzo, fermati!-, esclamò. -Stronzo io? Oh, ho solo imparato dalla migliore.-, dissi, fingendo sorpresa e modestia. La penetrai con la brutalità di carrettiere mentre lei gemeva. Intendevno ...