Fine di un'amore
Data: 26/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis
... spezzare quel suo orgoglio da oca. Il domani non mi interessava, e neppure il dopo. Volevo solo finire di scoparla a sangue. Prendendola per le anche presi a dare colpi di reni. Strinsi i suoi capelli, tirandoli. -Allora, cagna?-, chiesi, -Chi comanda?-. -Oh, sì...-, sussurrrò lei. A malapena respirava tanto che era eccitata. Anche io ero quasi alla frutta. Glielo infilai dentro sino alle ovaie mentre godevo dentro di lei. Poi crollammo. Lisa sospirò di godimento. Sorrise. -Dobbiamo rifarlo.-, disse. -No. Dobbiamo finirla.-, dissi io. Mi alzai senza quasi fermarmi, il cuore che batteva un ritmo animalesco, prossimo alla tachicardia e all'infarto. -Stai scherzando?-, chiese lei, -Non mi hanno mai scopata così!-. Sorrisi. -Già. Forse, se mi avessi tradita meno e avessi cercato di lasciarmi fare di più sarebbe stato meglio.-, dissi io. Gli occhi di Lisa cambiarono. Passarono dall'incredulità allo stupore, alla rabbia, alla paura. E infine, lo spettro del suo dolore affiorò. -Io...-, si accorse di non avere le parole. -Anche se restassimo assieme non cambierebbe niente.-, dissi io con un sorriso tetro mentre mi infilavo boxer e pantaloni, -Tu continueresti a fare la stronza e prima o poi io sbroccherei di nuovo. Inoltre... tu sei ...
... un'idiota. Non sai un cazzo. Se ti chiedo chi é Nerone mi dici il nero più intenso.-, continuai. -Non é vero... Nerone era quel tipo... quello della Magna Carta...-, si fermò, -Greco, vero?-, chiese. -Latino. Imperatore romano, poeta, artista, diede fuoco a Roma per edificare la sua Domus Aurea-, dissi io, implacabile. -Ok. Chiedimi qualcos'altro!-, esclamò lei. -Che giorno é il 4 luglio?-, chiesi. -È il giorno in cui Sfera Ebbasta passa dalle mie parti!-, esclamò lei. Scossi il capo, incredulo. Come avevo potuto cadere tanto in basso? Come avevo potuto trovarmi una tipa tanto profondamente oca? Rinunciai a rispondere e a risponderle mentre mi rivestivo. -Ti prego... faccio quello che vuoi!-, esclamò lei. -Già. E mentre non guardo magari qualcun'altro ti fa quel che vuole.-, ribattei. Rimase senza parole. -No... La smetto. Resto solo con te!-, eclamò. -Mi spiace. Rifiuto e vado avanti.-, dissi io. Mi rimisi la giacca (tanto avevo finito di rivestirmi) e uscì. L'aria di ottobre mi investì, ma io ero freddo come il vuoto cosmico e calmo come un lago all'alba. Di oche nel mondo ce n'erano un sacco. Che lei avesse capito poco importava. Io sarei andato avanti. Il rimorso non mi apparteneva più, da molto. Sorrisi al sole.IN WEBCAM ADESSO >>>