1. Ho bisogno di te IIparte


    Data: 26/06/2021, Categorie: Etero Autore: Fil73

    ... percorrono la tua pelle, mentre le labbra si spostano sul tuo collo, più per sfiorarlo che per baciarlo. Dal leggero contatto intuisci, che lui è solo con un paio di jeans, a dorso nudo, la mancanza di eco dei suoi passi ti fa immaginare sia scalzo. “Ho fame” le sue parole, una leggera pressione sulla tua schiena ti fa muovere i primi passi, poi come per inerzia raggiungete la tavola che avevi visto all’ingresso. “Si sdrai sul tavolo signorina”. Obbedisci in silenzio, mentre lui ti aiuta a non perder l’equilibrio, liberandoti le mani. Poi senti i suoi piedi allontanarsi, e del fruscio provenire dalla cucina. Un carrello si sposta da una stanza all’altra. “Ma quando ha preparato il tutto” ti domandi, “gli ho scritto solo stamattina”. In realtà è stato fortunato, ma tu non lo sai. Il suo unico servizio iniziava con un arrivo alle 9 e finiva alle 15. Tornando a casa, si è fermato al supermercato, ha fatto la spesa, è arrivato e ha sistemato tutto. Voleva che tutto fosse perfetto per te, per voi. Lo senti li, al tuo fianco, immobile; i suoi occhi sono attirati dalla bellezza del tuo corpo. Quei pochi kg in più ti rendono bellissima ai suoi occhi; è affascinato da te, resterebbe a guardarti ore, senza parlare, con la stessa meraviglia che provò al Louvre davanti alla Gioconda quando aveva poco più di 16 anni. Nei trent’anni successivi non era più rimasto cosi impressionato da un’immagine femminile, incapace di emettere suoni. Nessuna parola si potrebbe adattare a ciò che prova ...
    ... guardandoti. “ Ha sete signorina?”. “ Si padrone” “Apra bene la bocca”, ed un filo di vino la raggiunge , per scendere rapidamente nella gola. Il bouquet è persistente, pur dopo averlo ingerito, ne rimane il profumo in bocca, ti vien da sorridere dentro di te “il tavernello non lo usa nemmeno per cucinare, pensa per cenare”. Senti qualcosa poggiarsi sul tuo corpo, ti sembra riconoscere il sushi. Vari pezzi iniziano a ricoprirti; prima i capezzoli, poi i fianchi , poi li, sul tuo sesso, in pochi minuti il tuo corpo è solo riso. Tranne l’ombelico, quello resta libero per qualche secondo, fino a quando non senti qualcosa colarci dentro, dall’odore immagini sia soia. Una sedia si sposta al tuo fianco, ormai è chiaro che tu sei il piatto di portata. Senti i primi pezzi alzarsi, i primi lembi di pelle prender aria. Ogni pezzetto che viene tolto, lo senti intingersi nell’ombelico, che puntualmente viene riempito. “Ha fame signorina” “Si padrone” Senti una leggera pressione sulle labbra, apri la bocca, un roll sembra rimaner sospeso a mezz’aria, ti solletica le labbra, accarezza i denti, ma sei te a doverlo mordere per trattenerlo. Qualche goccia di soia ti scende diritta in gola, ti provoca un colpo di tosse, rischi di far cadere il cibo dal tuo corpo. “Mi scusi padrone” dici quasi mortificata. “ Non si ripeta più, o non la farò più mangiare” la sua risposta. Dopo qualche altro boccone senti la sua bocca sfiorare le tue gambe, e posizionarsi proprio li, dove è la fonte del tuo piacere. ...