1. La prima volta non si scorda mai


    Data: 28/06/2021, Categorie: Etero Autore: EmmeEsse91

    “ Mamma. Ho deciso di fare l’amore con Daniel.” “ Ne sei proprio sicura? Ci hai pensato bene?.” “ Chi ho pensato bene, e ho preso la mia decisione. E non intendo tornare indietro” “ Allora… se ne sei sicura… fallo pure!” “ Mamma. Ho una domanda da farti. Com’è la prima volta?” “La prima volta: è la prima volta. È magica. Dicono che la prima volta non si scorda mai. Io penso che la prima volta dovrebbe essere, dolce, calda e sentimentale.” “ Perché dici dovrebbe? Non è stata cosi anche per te?” “ No. La mia, non è stata così.” “ E com’è stata la tua prima volta?” “ La mia prima volta è stata: amara, fredda e violenta.” “ Vorrei che tu me ne parlassi...” “ La prima volta è stata tanto tempo fa… Avevo 14 anni, proprio come te. In quel periodo, la mia migliore amica Susi, era considerata da tutti una – navigata - . Noi ragazzi e ragazze del quartiere ci riunivamo tutti nello stesso posto. Occupavamo l’intera tribuna in cemento, di una campo da basket all’aperto, in disuso da anni e lasciato alla natura. Tutti i ragazzi vantavano un’esperienza con lei. Era stata proprio con tutti. Io e lei vivevamo praticamente insieme. O io andavo da lei, o lei veniva da me. Mi raccontava tutto quello che faceva e con chi lo faceva. Non tralasciando mai i particolari più piccanti. Poi non smetteva di ripetere, di quanto fosse bello il sesso. E di quanto i ragazzi si complimentavano per la sua bravura nel fare certe cose. Era stata praticamente con tutti. Solo un ragazzo Susi non riuscì a ...
    ... convincere. Il suo nome era Alex, che diceva – non infilo il mio cazzo dove ne sono entrati e usciti altri cento -. Se è vero che con lei ci vivevo, era anche vero che insieme a lui ci sono cresciuta. I nostri genitori erano amici di vecchia data e le nostre famiglie abitavano nello stesso piano. Eravamo come fratello e sorella: dormivamo; mangiavamo: giocavamo e facevamo il bagno insieme. Consideravo più fratello lui che i miei veri fratelli. Eravamo inseparabili. Litigavamo un giorno si e l’altro pure e arrivando il più delle volte alle mani, e come sempre ad avere la meglio ero sempre io. Ero più alta e più pensate di lui. Era troppo buono di carattere e io troppo cattiva e mi approfittavo della sua bontà. Poi eravamo cresciuti, avevamo compiuto quattordici anni, la gente cominciava a considerarci fidanzati. Aveva cominciato ad interessarsi alle ragazze e preferiva passere il tempo con i suoi amici stupidi che con me. Ero gelosa, perché lo conoscevo meglio di se stesso, sapevo che era troppo buono e le persone di cui si circondava si approfittavano di lui. Ero arrivata a fare delle scene di gelosia ogni volta che, con i suoi nuovi amici stupidi e amiche stupide, si presentava stordito o per l’alcol e per qualunque altra roba nociva si faceva con loro per sballarsi. Una volta si presentò Alex mano nella mano insieme ad una sciacquetta. Una da: profumo da vecchia meretrice, di quelli che odorano di Acqua di Colonia misto alla puzza tabacco, rubato di nascosto alla madre; capelli ...
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