1. Mi riscopro schiava


    Data: 02/07/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: wannabeaslave

    ... prima." Io non capivo, e gli chiesi "Chiederti cosa?" "Mi devi chiedere il permesso di farmi un pompino, troia. Anzi supplicami, è più divertente. Se non ti va puoi sempre andartene, nessuno di obbliga". Ero spiazzata da questa richiesta, supplicarlo io? D'altro canto, però, ero davvero eccitatissima e non volevo assolutamente andarmene, quindi gli dissi guardandolo negli occhi col mio sguardo più da maiala "Ti prego posso farti un pompino?" come risposta mi arrivò uno schiaffo in faccia dal suo cazzo. Mi guardò divertito e mi disse "Devi chiamarmi padrone, troia." La figa mi pulsava a sentire queste parole. Più mi umiliava e più mi sentivo eccitata. Da brava troia dissi "Ti supplico padrone, posso farti un pompino?" Si mise a ridere e disse "Guarda quanto sei puttana, sei in ginocchio davanti a me e mi supplichi di spompinarmelo. Tieni, tutto per te" e così dicendo me lo ficcò in gola iniziando praticamente a scoparmi la bocca. In tutto questo non appena chiudevo gli occhi mi arrivava uno schiaffo in faccia e lui mi diceva "Devi guardarmi mentre ti scopo la bocca, cagna". Tutto questo mi faceva eccitare da morire, e avevo bisogno di scopare. Capendo ...
    ... l'andazzo, non appena mi tolse il cazzo dalla bocca gli dissi "ti prego padrone... ti supplico... ho bisogno del tuo cazzo... scopami..." lui sentendo queste parole mi prese per il bacino e mi buttò sul letto, salì sopra di me e mi infilò il cazzo duro nella mia figa che ormai grondava. Urlai di piacere tanto avevo voglia. Mi arrivò uno schiaffo in faccia e lui mi disse "Devi ringraziare il tuo padrone quando ti scopa!" e allora lo ringraziai, ormai obbedire ai suoi ordini mi faceva eccitare sempre di più, così che dopo qualche "grazie padrone!" venni del più forte orgasmo della mia vita. Lui se ne accorse ma non sembrava curarsene, perché continuava a scoparmi come se nulla fosse. Dopo qualche minuto, sul punto di venire, tolse il cazzo dalla mia figa e venne sul parquet del pavimento. Fui molto confusa da quel gesto perché mi sembrava strano che non avesse preferito venirmi in bocca o addosso. Mi guardò con aria di sfida e mi disse "Pulisci con la lingua, schiava." Nonostante l'orgasmo appena avuto questa frase terribilmente umiliante mi fece grondare di nuovo la figa, e da brava cagna, ripulì tutto con la lingua senza lasciare neanche una goccia. 
«123»